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Povertà energetica: per la IEA gli obiettivi del Millennio sono a rischio

Oltre 1,4 miliardi di persone in tutto il mondo non hanno accesso all'elettricità, di cui oltre 400 milioni solo in India. Per l’Agenzia è il momento di aprire il portafoglio e investire

(Rinnovabili.it) – Tra la meta di una futura democrazia energetica e l’attuale distribuzione delle risorse esiste un gap di *oltre 1,4 miliardi di persone* che al giorno d’oggi non hanno accesso all’elettricità, andando indirettamente ad allontanare anche gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio. “Una famiglia che non ha accesso all’energia elettrica soffre di gravi svantaggi in grado di cambiare la vita ogni giorno”, ha dichiarato Fatih Birol Chief Economist della IEA. “I bambini non sono in grado di fare i compiti una volta calato il sole e gli ammalati non riescono a conservare i medicinali perché non hanno un frigorifero dove conservarli, e questi sono solo due dei molti ostacoli”. L’Agenzia Internazionale della Energia (IEA) torna a porre l’accento su una delle questioni cardine a livello globale dopo l’annuncio da parte delle Nazioni Unite che il 2012 sarà l’ *_International Year of Sustainable Energy for All_* e la richiesta di adottare come obiettivo al 2030 l’accesso universale a servizi energetici moderni. “Accolgo con favore l’iniziativa lanciata dall’Onu per richiamare l’attenzione. Queste mosse dimostrano un’evoluzione positiva, nonostante la decisione di non includere l’energia negli Obiettivi di Sviluppo del Millennio nel 2000. È necessario agire ora, al fine di tradurre l’obiettivo dell’accesso universale all’energia moderna in progressi concreti sostenuti da un adeguato finanziamento”, ha sottolineato Birol.

Secondo l’analisi della IEA, attualmente 585 milioni di ‘poveri energetici’ si trovano nell’Africa sub-sahariana, di cui oltre 76 milioni in Nigeria e 69 milioni di euro in Etiopia. La maggior parte delle persone rimanenti si trovano in Asia, di cui 400 milioni in India e 96 milioni in Bangladesh. Se i governi non attueranno impegni di ampia portata il problema sarà destinato a perdurare per lungo tempo. “Si tratta di un quadro allarmante di ciò che potrebbe essere il nostro futuro”. Al fine di invertire la rotta, l’Agenzia ha calcolato che sarà necessario un investimento complessivo di *700 miliardi di dollari nel periodo 2010-2030*, vale a dire 33 miliardi l’anno. Una delle critiche più facilmente lanciate nei confronti del raggiungimento dell’accesso universale all’energia elettrica è che si andrebbe incontro ad un notevole aumento delle emissioni di gas a effetto serra. Ma, smentisce Birol, “ciò non è vero…l’aumento delle emissioni di CO2 sarebbe in realtà meno dell’1%”.