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Post-kyoto: anche una questione di soldi

Necessari i finanziamenti per sostenere l’accordo post-kyoto. A sostenerlo, Ecofin a conclusione dei lavori del Consiglio dei Ministri dell’Energia europei.

In seguito alla discussione tenutasi nell’ambito di Ecofin durante l’ultima riunione del Consiglio dei Ministri dell’Economia dei 27 a Bruxelles, si è reso evidente come, affinché a Copenaghen in occasione della Conferenza Onu sui Cambiamenti Climatici, nel dicembre prossimo, si possa raggiungere un accordo post-Kyoto, sia necessario un sostegno economico non indifferente, sia pubblico che privato, che sostenga l’accordo e le ambiziose attività, dalle misure di mitigazione e quindi di riduzione delle emissioni di gas serra a quelle di adattamento, necessarie a contrastare il declino energetico-ambientale che l’intero Pianeta sta attraversando. Particolare importanza è data sia al finanziamento proveniente da fondi privati ritenuti quali la fonte principale per gli investimenti necessari, sia alla possibilità data agli Stati membri che ne manifestassero la volontà, di impiegare almeno la metà dei loro guadagni dai permessi di emissioni per attività legate ai cambiamenti climatici, incluso il sostegno ai Paesi in via di sviluppo che avranno ratificato l’accordo di Copenaghen. Secondo Ecofin, quindi, è proprio la definizione dell’accordo globale che influirà sull’efficienza e l’efficacia del pacchetto clima-energia europeo e sulla transizione efficiente quanto ai costi mirata ad un’economia meno legata all’uso di carbonio.

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