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“Ponte elettrico” sullo stretto di Messina

700 milioni di euro di investimenti, 2.000 megawatt di potenza, 105 km di lunghezza, di cui 38 in cavo sottomarino (record mondiale per cavi a corrente alternata), 800 milioni di euro l’anno risparmiati per il sistema elettrico. Questi i numeri del nuovo “ponte elettrico” sullo stretto di Messina, la linea a 380 kV “Sorgente-Rizziconi”, tra Sicilia e Calabria, il cui tratto aereo ha avuto il via libera definitivo con la firma del 7 luglio scorso del Ministero dell’Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare sul decreto di autorizzazione del Ministero dello Sviluppo
Economico.
Al via quindi i cantieri dell’intervento più importante di Terna in Sicilia dove la società ha programmato investimenti per oltre 1 miliardo di euro – sui 7 previsti a livello nazionale – per ammodernare e potenziare la rete elettrica in una regione strategica. Oltre alla “Sorgente-Rizziconi”, tra i progetti di sviluppo in Sicilia rientrano le linee a 380 kV “Chiaramonte Gulfi–
Ciminna“ e “Paternò-Pantano-Priolo”; per quest’ultima ieri è stato firmato l’importante Protocollo con la Regione Sicilia e i 9 comuni interessati sulla zona di territorio dove è stato individuato il tracciato della linea elettrica.
“Siamo molto soddisfatti del via libera definitivo alla linea tra Sicilia e Calabria – ha commentato l’Amministratore Delegato di Terna, Flavio Cattaneo. E’ un traguardo importante per tutti, Ministeri, istituzioni locali, imprese e cittadini, che Terna ringrazia per il loro supporto, che è stato possibile raggiungere grazie ad un costante dialogo con tutti e con il territorio. Abbiamo detto che per Terna il 2010 può e deve essere l’anno dei cantieri: ora un altro grande cantiere può partire, un’infrastruttura fondamentale per tutto il sistema elettrico italiano, realizzata senza un euro di
contributo pubblico. Abbiamo ancora molto da fare, per questo tutto il management e ogni collega di Terna continueranno con impegno a fare la loro parte per poter aprire presto nuovi cantieri, ma serve uno sforzo comune per accelerare i processi autorizzativi. Voglio anche ricordare che questa opera consentirà nei prossimi anni un concreto risparmio sulle bollette degli italiani”.
Nelle prossime settimane partiranno i lavori per la costruzione di una delle più imponenti opere per la trasmissione dell’energia elettrica mai realizzate in Italia. Il nuovo elettrodotto, la cui parte
sottomarina è composta da un sistema di 6 cavi che andranno a triplicare il collegamento esistente tra Sicilia e continente (che risale al 1985), sarà completato nell’arco di 3-4 anni. Le attività di realizzazione dell’opera sono in grado di occupare 200 persone ogni giorno nei cantieri e 70 imprese fra le società di costruzione di apparecchiature elettriche, i subfornitori, e le imprese appaltatrici sia delle opere civili che di opere elettromeccaniche nonché di quelle specializzate in lavori a mare.
A regime il nuovo elettrodotto produrrà consistenti benefici:
* un risparmio complessivo per il sistema elettrico pari a 800 milioni di euro l’anno:
o circa 750 milioni di euro/anno per minori costi legati alle modalità di produzione dell’energia elettrica
o circa 5 milioni di euro per le perdite di rete evitate (50 milioni di kWh/anno)
o 50 milioni di euro per il minore acquisto di energia conseguente alla eliminazione del “collo di bottiglia” tra Sicilia e Calabria

* rafforzare il collegamento elettrico tra Sicilia e Calabria, risolvendo così la congestione di mercato presente tra le due Regioni
– evitare il rischio di isolamento elettrico della Sicilia, e quindi ridurre i rischi di blackout
– migliorare affidabilità, sicurezza e qualità del sistema elettrico siciliano, soggetto negli ultimi anni a frequenti disservizi a causa della vetustà della rete isolana
– aumentare l’esportazione in sicurezza di energia rinnovabile verso il continente per circa 700 MW.

Dal punto di vista ambientale il nuovo collegamento “Sorgente-Rizziconi” consentirà di evitare emissioni di CO2 in atmosfera per circa 670 mila tonnellate annue e, con la razionalizzazione della rete elettrica nelle province di Messina e Reggio Calabria, verranno abbattuti circa 170 km di linee elettriche obsolete (di cui 87 nel lato siciliano e 85 in quello calabrese), riducendo in modo significativo l’impatto ambientale nei territori attraversati dalla linea. Ciò comporterà anche un recupero di materiale (acciaio, alluminio, vetro, calcestruzzo) per circa 2.500 tonnellate e di territorio per circa 264 ettari. Inoltre il progetto, che interessa 13 comuni in Sicilia e 8 in Calabria, ridurrà la pressione ambientale della rete elettrica sul territorio delle Province di Messina e Reggio
Calabria.
Il nuovo collegamento elettrico tra Sicilia e Calabria rientra tra i “ponti” elettrici che Terna ha previsto per potenziare la rete delle isole e l’interconnessione elettrica con l’estero. Tra questi, il
collegamento SA.PE.I. tra Sardegna e penisola italiana, che sarà completato entro la fine del 2010, il collegamento “Villanova-Tivat” tra Italia e Montenegro e il collegamento “Piossasco-Grand’Ile” tra Italia e Francia.