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Pompieri d’Australia: meno gas serra o il paese brucerà

Una situazione di emergenza denunciata dai pompieri che devono fronteggiare un numero sempre maggiore di incendi, provocati dal riscaldamento dell'atmosfera via via più inquinata dai gas serra

(Rinnovabili.it) – “Non sappiamo più come contrastarli”, ha detto il segretario del sindacato dei pompieri australiani, Jim Casey riferendosi all’intensificarsi degli incendi in Australia. L’appello é giunto oggi dal sindacato dei vigili del fuoco del Nuovo Galles del Sud, che ha anche chiesto a Greenpeace di realizzare un report sugli effetti del cambiamenti climatici nel loro continente, proprio alla vigilia della scadenza (31 gennaio) per presentare all’Onu il programma sui tagli alle emissioni.
E infatti lo studio dimostra come l’incremento della temperatura provochi addirittura il triplicarsi degli incendi. Questo non solo ha quindi aumentato il pericolo per la vita degli stessi vigili del fuoco, ma ha reso gli incendi molto più estesi e incontrollabili. Per questo, sostengono i pompieri australiani, il governo deve aumentare i tagli alle emissioni di gas serra.
Il ministro per l’ambiente Penny Wong ieri ha però dichiarato che non sarebbe stato toccato il target programmato, cioè, tra il 5% e il 25%. Ma stando ai risultati del report di Greenpeace, desunto dai dati dello Csiro (l’istituto scientifico più autorevole in Australia), se le emissioni non saranno tagliate di almeno il 50%, la temperatura del continente potrà aumentare tra i 2°C e i 6,4°C.
E questo è un rischio che l’Australia non può certo correre. L’appello dei pompieri al premier Kevin Rudd è per ridurre i gas serra, se non si vuole che le vite degli abitanti vengano così messe a repentaglio.