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Polo fotovoltaico Saline: il coordinamento delle associazioni area jonica chiede chiarezza

Riceviamo e pubblichiamo

A sette mesi dal veto della Regione sulla centrale a carbone a Saline Joniche, giunge la notizia della sigla del protocollo d’intesa tra il Presidente della giunta calabrese Agazio Loiero e la società Api Nova Energia per la realizzazione di un Polo Tecnologico dell’Energia ”pulita” nei capannoni abbandonati delle Officine Grandi Riparazioni.

Il Coordinamento delle Associazioni Area Jonica, che si è strenuamente battuto dalla scorsa estate per evitare che il progetto di realizzare una Centrale a Carbone sull’area dell’ex-Liquichimica prendesse corpo nella più totale inconsapevolezza dei cittadini residenti ed ha affiancato le istituzioni, in primo luogo la Regione, nel contrastare la sciagurata ipotesi, attende di conoscere dettagliatamente cosa si andrà a fare all’interno delle OGR, prima di esprimere un parere su questa nuova iniziativa industriale.

Si parla di “filiera” del fotovoltaico, di realizzazione di turbine eoliche, insomma della costruzione e dell’assemblaggio delle componenti di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili.

Non esiste però, ad oggi, a differenza del progetto della SEI dell’anno scorso, una scheda esplicativa, un preliminare in cui si affermi quale sarà l’oggetto dell’impresa e quali e quanti benefici in termini occupazionali ricadranno sul nostro territorio. Ma soprattutto quali saranno i rischi per la salute dei cittadini.

Naturalmente non vogliamo essere, come qualcuno (politicizzato) ci ha definiti, il “Comitato del NO”. Lo siamo stati, è vero, ma per contrastare la Centrale a “carbone”, fonte fossile che ancora oggi, sempre gli stessi personaggi (politicizzati), continuano a definire “pulito” ignorando, o facendo finta di ignorare, che il carbone pulito non esiste!

Se Api Nova Energia intende acquisire le OGR per realizzare i motori delle pale eoliche, l’assemblaggio dei pannelli fotovoltaici, o un centro studi per sviluppare le tecnologie che consentano di far diminuire gli attuali costi di un impianto, siamo più che favorevoli a questo tipo di impresa.

Staremo però in guardia perché una cosa è assemblare i pannelli, altro è produrre le “celle di silicio”.

Api Nova Energia, così come è stato per la SEI, dovrà confrontarsi con la popolazione e presentare uno studio sulle emissioni previste. Abbiamo detto NO al carbone, ora vogliamo saperne di più perché le polveri di silicio non sono meno inquinanti e nocive delle nanopolveri del carbone.

Informazione, confronto, dialogo con la realtà locale. Questo è ciò che chiediamo, tanto al Presidente della Regione, quanto ad Api Nova Energia.

Lunedì pomeriggio il Coordinamento torna a riunirsi a Saline. Chiunque volesse “vederci chiaro” o “trasparente” è invitato a partecipare.

Il Coordinamento delle Associazioni Aree Joniche