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PM 10, la UE procede contro 5 Stati membri

L’Esecutivo europeo prosegue l'azione di controllo sui livelli di inquinamento da particelle fini e diossido di zolfo negli stati comunitari

(Rinnovabili.it) – La Commissione europea sta portando avanti una procedura di infrazione nei confronti di cinque Stati membri che non hanno rispettato le norme comunitarie sulla qualità dell’aria in tema di PM10. Sotto la lente investigatrice della Ue Slovenia e Svezia, riferite alla Corte di giustizia europea, mentre a Cipro, Portogallo e Spagna è stato inviato l’ultimo avvertimento scritto.
Caso separato, la Bulgaria ha ricevuto il secondo parere motivato per mancato adempimento agli obblighi in relazione alla concentrazione di anidride solforosa. Nel dettaglio la normativa europea prevede che il particolato non superi un valore di concentrazione annuo di 40 microgrammi (μg)/m3, e un valore giornaliero di 50 μg/m3, che non deve essere superato più di 35 volte per anno civile; per il biossido di zolfo il valore limite è costituito da una media giornaliera di 125 μg/m3 che non può essere superato più di tre volte l’anno. Il Commissario UE per l’ambiente Janez Potočnik ha dichiarato: “L’inquinamento atmosferico è particolarmente dannoso per la nostra salute. Gli Stati membri devono rispettare le norme UE sulla qualità dell’aria in modo rapido e ridurre le emissioni. Sono lieta di vedere che negli ultimi anni abbiamo raggiunto buoni risultati sul PM10 in una serie di settori in tutta Europa, ma è ancora necessario uno sforzo considerevole se vogliamo la piena osservanza dei valori limite”.
L’azione della Commissione segue l’entrata in vigore nel giugno 2008 della nuova Direttiva UE sulla qualità dell’aria che consente agli Stati membri di richiedere, a determinate condizioni e per specifiche parti del paese, limitati tempi supplementari per soddisfare gli standard in vigore dal 2005.