(Rinnovabili.it) – Secondo alcuni scienziati dell’Università di Warwick, della totalità di rifiuti plastici conferita nei depositi di riciclaggio solo il 12 per cento viene effettivamente recuperato lasciando che il rimanente 88 per cento venga destinato alla discarica o semplicemente bruciato come combustibile. Una serie di problemi come etichette di carta incollate sul prodotto, o l’impiego di mix polimerici, ostacolerebbe o renderebbe infatti più difficile il processo di riutilizzo del materiale. Ma secondo questi stessi ricercatori puntare ad una quota di riciclato del 100% non è impossibile, anzi si tratta del punto di arrivo del progetto avviato all’intero dei loro laboratori. Il segreto del loro risultato ha un nome un po’ complesso: pirolisi in un reattore a letto fluido. Gli scienziati hanno realizzato un apparecchio che utilizza il calore in assenza di ossigeno per decomporre i materiali plastici all’interno di un “letto fluido”.
I test compiuti la scorsa settimana hanno mostrato che il processo è in grado di lavorare e degradare una vasta gamma di materie plastiche miste e alcuni polimeri come il polistirolo riducendoli a prodotti utili, molti dei quali possono poi essere recuperati tramite la semplice distillazione.
Cera, dunque, che può essere utilizzata per produrre lubrificante, monomeri originali come lo stirene riciclati in nuovo polistirene, acido tereftalico da impiegare per dar vita a prodotti in PET: tutti risultati che potrebbero avere un impatto significativo sui bilanci degli enti locali producendo nel contempo notevoli benefici ambientali.