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Più aria pulita si respira, più a lungo si vive

La qualità della vita in città può essere interpretata diversamente, a seconda delle preferenze dei singoli cittadini. Ognuno di noi ha uno stile di vita condizionato da esperienze personali, da influenze sociali e culturali., e ognuno di questi stili ha impatti differenti sulla qualità della vita, sia in termini ambientali (consumi, rifiuti, trasporti) sia in termini socioeconomici (salute, benessere sociale). Vi sono però condizioni che regolano e che accomunano tutti, una di queste è quella della differenza nell’aspettativa di vita tra chi vive in un ambiente inquinato e chi respira aria più pulita.
I ricercatori di Brigham Young University hanno preso in esame 51 metropoli e hanno confrontato i dati inerenti l’aspettativa di vita degli abitanti con quelli riguardanti l’inquinamento atmosferico in un periodo compreso tra il 1980 e il 2000.
Secondo i risultati, la vita media è cresciuta di 2,72 anni a partire dal 2000 e assegnano il 15 per cento del merito alla diminuzione delle emissioni inquinanti. Altri studi mettono, invece, in luce che una cattiva qualità dell’aria peggiora le condizioni di chi soffre di malattie cardiache o polmonari, abbassando qualità e aspettative di vita.
La ricerca ha preso in esame soprattutto l’inquinamento dovuto al PM 2.5, le cosiddette polveri sottili createsi essenzialmente per il traffico automobilistico (e in grado di insinuarsi nei polmoni), che ha evidenziato che ad una diminuzione di 10 microgrammi di particelle inquinanti per metro cubo d’aria è associabile un aumento, in media, di sette mesi di vita.
Tra le città in esame, alcune hanno perseguito l’obiettivo di migliorare l’aria e questo ha portato agli abitanti ben dieci mesi di aspettativa di vita in più. Pittsburgh e Buffalo, che partivano dall’infelice condizione di essere tra le metropoli con l’aria peggiore, hanno visto decrescere le polveri sottili di 14 microgrammi per metro cubo.
In Europa la ricerca volta in tale direzione è ancora agli inizi, non ci sono perciò basi statistiche attendibile, ma sembrerebbe che per i cittadini europei le aspettative di vita siano migliori di quelle degli americani.

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