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Piano: “Un errore le pale eoliche in porto”

Colpo di scena: non piacciono neppure all´architetto Renzo Piano, o quantomeno lo lasciano perplesso, le pale eoliche sulla diga foranea a Voltri, una dozzina, tutte in fila per produrre energia pulita col vento in quantità sufficiente a servire le esigenze di ottomila utenze. Piano ne ha parlato ieri pomeriggio, insieme al sindaco Marta Vincenzi, alla fine della riunione mensile dell´Urban Lab, il laboratorio urbano che sta lavorando alla revisione del piano regolatore della città di Genova.
«Non fraintendetemi – dice Piano – è un bene che la città si interroghi sulle energie alternative, ma vorrei fare un invito a riflettere bene, per non fare errori». Piano parla dei problemi che la presenza delle pale eoliche può porre, come la rumorosità e parla del profilo dell´area portuale: «Dove le gru sono alte trenta, quaranta metri, se esci da questa altezza…, ma è bello che si parli di energie alternative. Mi fa piacere».
A introdurre il tema per la verità è stato il sindaco Marta Vincenzi: «Questa cosa delle pale eoliche sulla diga l´abbiamo letta sui giornali: ci candidiamo per essere interlocutori, ci piacerebbe essere consultati – ha detto – Stiamo lavorando e discutendo del porto in linea, di una trasformazione del porto di Voltri e questa idea delle pale sulla diga foranea potrebbe non essere compatibile con questo lavoro. Ma non ci hanno detto nulla, non abbiamo potuto interloquire».
Una freccia scoccata dritta al bersaglio: Claudio Burlando, il presidente della Regione, che con Enel ha appena siglato un protocollo di intesa per 40 milioni di investimenti in Liguria su eolico e fotovoltaico tra cui le pale sulla diga a Voltri. E se Piano fa attenzione a non esprimere giudizi trancianti, ma raccomanda attenzione e si limita ad osservare che: «Di solito le pale si mettono in cima alle colline, dove c´è più vento», Vincenzi non riesce a mascherare la sua contrarietà. «Il fatto di metterle sulla diga ci sembra vecchiotto», dice.
La questione dunque diventa bollente e stavolta scendono in campo le istituzioni dopo che nelle settimane scorse si sono scontrati gli ambientalisti, con il “no” di Italia Nostra e il “si” (condizionato) di Legambiente. Ieri Vincenzi e Renzo Piano hanno ragionato anche sul destino dell´ospedale del ponente cittadino, quello nuovo che la Regione ha detto: siamo pronti a finanziare se il Comune decide entro luglio. Ma il Comune punta sull´area dei depositi petroliferi Carmagnani e Superba a Multedo: «all´uscita del casello autostradale e dove ci sarà anche una delle nuove stazioni ferroviarie che costituiranno il metrò di superficie – dice la sindaco – Quanto ai tempi, bisogna vedere se si sceglie di fare subito o tra cinque anni, mentre nel frattempo si fa tutto il resto. E’ una cosa che va valutata con la Regione, le Asl e tutti i soggetti coinvolti. Noi non facciamo le barricate. Ci metteremo attorno ad un tavolo e ci auguriamo che la Regione si faccia prendere dal fascino di una proposta che potrebbe vedere un ospedale bellissimo che si affaccia sul mare».
Dunque, per il sindaco se si tratta di attendere di liberare le aree occupate dai depositi, l´ospedale può anche aspettare qualche anno. Renzo Piano concorda ma cerca di mostrare il bicchiere mezzo pieno: «il fatto che ci sia un progetto e una scadenza, quella di luglio, può anche essere un fattore di accelerazione del processo di spostamento delle attività petrolchimiche». Intanto, l´Urban Lab va avanti con l’analisi del nuovo piano regolatore e ieri la seduta mensile cui ha partecipato l´architetto Piano è stata dedicata ad alcune questioni particolari. Il tema di fondo, ha detto Piano: «è il trasporto pubblico locale, con il metrò di superficie e rafforzando il trasporto via mare. Ci saranno venti stazioni e due dei nodi sono Cornigliano e Multedo». Ma ieri in particolare la discussione si è concentrata: «sull´area ai piedi di Erzelli – ha spiegato Piano – un´area che dovrà confermare la sua vocazione formativa, perché ci sono sempre state scuole di formazione professionale, sarà sede di una stazione e di una cremagliera (o a cavo come nel mio studio a Punta Nave) che comunque poggia a terra e che salirà ad Erzelli». Dunque, la collina dove dovrebbe nascere il Politecnico e il villaggio delle aziende tecnologiche, sarà servita dal trasporto pubblico: «con una intermodalità tra stazione ferroviaria e cremagliera, che ovviamente dovremo negoziare con le ferrovie – dice la sindaco – ma che è indispensabile per fare in modo che chi deve andare ad Erzelli decida di non prendere l´auto».