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Piano Nazionale: Italia in ritardo su regole, incentivi ed obiettivi

(Rinnovabili.it) – “Dal vertice di Copenaghen ci aspettiamo un accordo che impegni tutti i Paesi nella direzione di una forte riduzione delle emissioni di gas serra, con obiettivi precisi, interventi definiti, risorse certe”. Così Edoardo Zanchini, Responsabile del settore Energia di Legambiente, è intervenuto affermando che l’Europa può e deve assolutamente essere un punto di riferimento ed un esempio per le prossime trattative a Copenaghen.
L’Italia è inoltre la Nazione che a suo parere ha forti possibilità di sviluppare energia rinnovabile disponibile e utile a raggiungere obiettivi positivi riguardo i target di emissioni.
Il nostro Paese, ha aggiunto Zanchini, “può dare un segnale significativo in questo senso non solo ribadendo l’impegno già vincolante fissato a livello europeo al 2020, in termini di riduzione delle emissioni di CO2 e di sviluppo delle rinnovabili, ma soprattutto dando risposta ai problemi che, nel nostro Paese, impediscono ancora la realizzazione di questa prospettiva”.
In aggiunta Legambiente ha evidenziato le molte incertezze che attanagliano le imprese italiane e che le ostacolano nel raggiungere il pieno decollo nell’ambito delle rinnovabili.
“Ci aspettiamo che il Governo – ha continuato a dire Zanchini – si presenti al vertice di Copenaghen forte dell’aver finalmente dato risposta ai problemi dello sviluppo delle rinnovabili, magari anche per smentire il fatto che tra i tanti danni che il nucleare sta già facendo ci sia anche quello di aver distratto l’attenzione dagli interventi veramente utili per il nostro Paese”.

Sono in particolare tre le problematiche venute a galla da un resoconto di Legambiente in cui sono state raccolte le molte voci di aziende ed associazioni nazionali, considerate emergenze da risolvere al più presto: “Caos delle regole, incertezza sugli incentivi, ritardi nel definire gli obiettivi”.
L’associazione ambientalista chiede per tanto al Governo “un intervento immediato per superare la complicata situazione”.

* Caos delle Regole: la confusione che regna nella normativa nazionale riguardo l’iter di approvazione per i progetti mirati alla produzione di energia pulita da parte di aziende ed enti del settore, è molto diffusa ed ha rappresentato finora un limite forte nell’avanzamento di programmi per il progresso dei piani eolici, solari, idroelettrici, da biomasse e geotermici.

* Incertezza sugli incentivi : Legambiente chiede inoltre al Governo di mostrarsi più deciso nel dichiarare le proprie intenzioni circa gli incentivi da destinare al settore delle rinnovabili. Il futuro degli impegni economici da destinare al risparmio energetico e al solare termico ne sono un esempio. Per non parlare poi del critico destino degli incentivi profusi al fotovoltaico e resi possibili grazie al programma ‘Conto Energia’, con prossima scadenza a fine 2010, i quali hanno fatto registrare per la Nazione una capacità installata che quest’anno è giunta a 700MW. Legambiente chiede così una proroga per tali finanziamenti (pari al 55%) fino al 2014, specie per gli investimenti nel solare fotovoltaico.

* Ritardo nello stabilire obiettivi: per l’Italia non vi è ancora una situazione definita circa le disposizioni intraprese nell’ambito di un Piano Nazionale per l’efficienza energetica, e la cui ufficializzazione dovrà essere presentata entro il 30 giugno 2010. Per Legambiente, una corsa all’ultimo minuto non è di certo l’atteggiamento ottimale per uno Stato come quello italiano che si deve trovare ora ad agire nell’immediato per tornare al passo dell’Europa.

Per tanto, anche in questo caso, Legambiente richiede agli Enti governativi di disporre quanto prima indicazioni strategiche per le Regioni ed i Ministeri in generale, con lo scopo di perseguire con maggiore sicurezza l’obiettivo europeo.

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