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Petrolio parte male (a 33) e chiude quasi a 42 dollari/barile

In leggera crescita, dopo una partenza molto fiacca, la quotazione del petrolio aumenta grazie alle voci di una probabile futura ulteriore riduzione della produzione dei paesi dell'Opec

Alle aperture della borsa oggi si è registrato un nuovo crollo per le quotazioni del petrolio. Il future con scadenza gennaio sul Crude oil, a New York ha marcato l’ultimo giorno di trattative per tale data, con scambi appena sopra livello 33 dollari, Cioè con una diminuzione di oltre l’8%, un valore che non si riscontrava dagli inizi del 2004.
Il notevole aumento delle scorte petrolifere Usa, (nell’ultima settimana un +21%) è stato una delle cause di questo ennesimo calo. Va infatti considerato che nelle ultime cinque sedute il greggio ha visto il future calare di quasi il 30%.
Dopo circa un’ora di contrattazioni però il contratto future con scadenza a febbraio, sul mercato ufficiale del Nymex, viene invece scambiato poco sotto i 42 dollari al barile, con un minimo di 41,5 dollari. Il contratto sul Brent fissa la sua quotazione a 43 dollari sul mercato Ice di Londra. Le quotazioni del greggio sono salite grazie anche alle indiscrezioni secondo cui l’Opec starebbe valutando un’ulteriore taglio produttivo.

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