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Pesci robot per rivelare l’inquinamento delle acque

Da un gruppo di ricercatori britannici l’ultima arma nella lotta contro l’inquinamento delle acque. banchi di “robofish” come indicatori biologici dell’inquinamento marino e fluviale
Biomimetismo e intelligenza artificiale: nascono dal mix di questi due elementi i pesci robotici dell’Università dell’Essex creati degli scienziati allo scopo di realizzare degli indicatori biologici dei livelli di inquinamento nelle acque di mari fiumi e laghi. Simili nell’aspetto a delle carpe (50 cm per 15cm) i dispositivi saranno ora liberati a largo della costa di Gijon, nel nord della Spagna, per seguire gli scarichi inquinanti delle navi. L’esperimento fa parte di un progetto da 2,5 milioni di sterline finanziato dall’Unione Europeo. Se il test si rivelasse un successo potrebbero essere successivamente impiegati per mappare gli inquinanti del Tamigi. I robot in questione, che imitano il movimento ondeggiante dei veri pesci, utilizzeranno sistemi gps per orientarsi autonomamente e tecnologia wi-fi per riportare ai ricercatori in tempo reale i dati rilevati. Tramite “hub di ricarica” i robofish avranno inoltre la possibilità di ricaricare la batteria che avrà un’autonomia di 24 ore, trasmettendo al centro di controllo le informazioni per realizzare una mappa istantanea a 3 dimensioni della zona inquinata.