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Perché la lotta alle emissioni può salvare milioni di vite

(Rinnovabili.it) – La relazione inquinamento atmosferico-salute umana è stata ampiamente comprovata, al punto che ormai da tempo Unione Europea e Stati Uniti hanno stabilito delle tariffe per quantificare i danni dello smog. Agli allarmi dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) e di una serie di studi scientifici internazionali si è aggiungi unto in questi giorni anche uno studio di un gruppo di ricercatori olandesi. Secondo quanto riporta il quotidiano britannico Guardian la Netherlands Environment Agency ritiene che alle attuali condizioni ambientali entro il 2050 circa 100 milioni di persone potrebbero morire prematuramente a causa di gravi patologie respiratore provocate dall’inquinamento atmosferico. La soluzione, spiega Johannes Bollen uno degli autori dello studio, sarebbe “semplicemente” ridurre del 50% le emissioni, attraverso un’azione rapida e globale. Al contrario la progressiva crescita demografica, unitamente all’invecchiamento della popolazione e all’aumento dell’urbanizzazione provocherà decessi prematuri maggiorati del 30% nei paesi OCSE e addirittura del 100% nei paesi in via sviluppo. Lo studio si addentra anche sulle tecnologie attualmente a disposizioni per ridurre gli inquinanti, facendo notare come a livello mondiale si spinga tanto sul sequestro e stoccaggio della CO2, tralasciando gli altri inquinati. La proposta dell’Agenzia olandese è quella di puntare soprattutto sulla riduzione dei veicoli in circolazione e dei loro gas di scarico, rei di una buona quota delle emissioni.

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