(Rinnovabili.it) – “Noi invitiamo tutti i popoli e le nazioni ad una nuova consapevolezza degli impatti, gravi e potenzialmente irreversibili, del riscaldamento globale causato dall’emissione di gas serra e di altri inquinanti da parte dell’uomo e dai cambiamenti nell’uso del territorio”. Così si apre il rapporto “Il destino dei ghiacciai di montagna nell’Antropocene”:https://www.vatican.va/roman_curia/pontifical_academies/acdscien/2011/statement_glaciers_ita.pdf redatto dal gruppo di lavoro incaricato dalla Pontificia Accademia delle Scienze. Il documento ha riunito glaciologi, climatologi, meteorologi, idrologi, fisici, chimici, alpinisti ed esperti giuridici, per discutere del regresso osservato dei ghiacciai di alta montagna, delle cause e delle conseguenze. Il report, risultato di un workshop tenutosi ad aprile, prende in esame numerosi esempi di declino dei ghiacciai nel mondo e le evidenze che collegano tale fenomeno ai cambiamenti climatici e all’inquinamento atmosferico indotti dalle attività dell’uomo e raccoglie tre raccomandazioni fondamentali:
* Ridurre senza ulteriori indugi le emissioni di biossido di carbonio, usando tutti i mezzi possibili per conseguire gli ambiziosi obiettivi internazionali sui livelli tollerabili di aumento della temperatura globale e per assicurare la stabilità del sistema climatico nel lungo periodo.
* Ridurre per lo meno del 50% la concentrazione d’inquinanti atmosferici che contribuiscono al riscaldamento globale (particelle carboniose, metano, ozono troposferico e idrofluorocarburi).
* Prepararsi ad adattarsi ai cambiamenti climatici, sia graduali che improvvisi, che la società non sarà in grado di mitigare.
Alla redazione del documento, che prossimamente verrà presentato a Papa Benedetto XVI hanno partecipato per la parte italiana il premio Nobel Carlo Rubbia e Sandro Fuzzi, esperto dei processi del clima dell’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del Consiglio nazionale delle ricerche (Isac-Cnr) che osserva “Il fenomeno dello scioglimento dei ghiacciai è tra le più visibili e rapide manifestazioni del cambiamento climatico e a esserne minacciati sono soprattutto i ghiacciai del Sud America e dell’Himalaya. La situazione pone in pericolo la sopravvivenza delle popolazioni che dipendono da questa riserva di acqua dolce e impone azioni immediate per mitigare gli effetti dei cambiamenti e per adottare appropriate strategie di adattamento ai fenomeni già in atto e a quelli dell’immediato futuro”.