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Per i campi sportivi dell’Università Sapienza l’energia dell’idrometano

(Rinnovabili.it) – Sarà una prima assoluta quella attesa per domani venerdì 25 febbraio presso il Centro Universitario Sportivo (CUS) a Tor di Quinto, gli impianti dell’Università Sapienza di Roma considerati tra i più prestigiosi a livello dei Campus Universitari Internazionali. Proprio per mantenere questo prestigio infatti, il centro polifunzionale è stato il luogo d’elezione per l’istallazione del primo impianto di cogenerazione in Italia alimentato con miscela metano-idrogeno.
Una scelta tutta all’insegna della tutela ambientale: l’idromentano, infatti, con il suo basso contenuto di carbonio determina un deciso miglioramento delle emissioni di CO2 e degli inquinanti tipici della combustione di idrocarburi e l’idrogeno si otterrà attraverso foto-elettrolisi dell’acqua.
Inoltre rispetto agli impianti tradizionali, il sistema consente un risparmio energetico del 25% e una riduzione delle emissioni tra il 15 e il 20%, in funzione della quota di idrogeno introdotta nella miscela combustibile.
L’impianto, che svolgerà anche il ruolo di laboratorio, sarà dotato di un impianto fotovoltaico esclusivamente dedicato alla produzione del gas che andrà successivamente ad arricchire il metano prima di essere convogliato nel gruppo cogenerativo. Il progetto è stato sviluppato all’interno del *_programma joint lab di Sapienza Innovazione_* finanziato dalla Regione Lazio ed una volta in funzione il sistema servirà ad assicurare la produzione combinata di energia elettrica utilizzata per i campi sportivi e di quella termica per il riscaldamento della piscina del centro e verrà replicato in tutte le 50 piscine olimpiche della capitale.

All’inaugurazione interverranno accanto al rettore Luigi Frati e all’ing. Livio de Santoli, delegato per l’Energia della Sapienza, il sindaco di Roma Gianni Alemanno, l’assessore all’Ambiente della Regione Lazio Marco Mattei e il presidente della Federazione italiana nuoto, Paolo Barelli.
Il “co-generatore” di Tor di Quinto è parte integrante del Piano per *l’Energia Sostenibile di Roma Capitale,* presentato agli Stati Generali della città, e dei progetti per l’autonomia e la compatibilità energetica sui quali poggia in larga misura la candidatura romana alle Olimpiadi del 2020e che punta a ridurre il diossido di carbonio in atmosfera di tre milioni di tonnellate l’anno entro il 2020.

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