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Pechino e il dilemma dell’automobile

Gli incentivi governativi stanno spingendo il gigante asiatico a superare gli Stati Uniti come il più grande mercato auto a livello mondiale, ma il peggioramento della qualità dell'aria e del traffico fanno correre la capitale ai ripari

(Rinnovabili.it) – Che la capitale cinese soffra da tempo di un inquinamento ammorbante non è certo una novità né lo sono le misure drastiche che la municipalità, a più riprese, ha messo in atto per ridurre i mega ingorghi di traffico e la concentrazione di polveri sottili nell’aria urbana. E se per le Olimpiadi l’amministrazione cittadina era dovuta ricorrere al divieto di circolazione per il 90 per cento dei veicoli e alla chiusura temporanea di diverse fabbriche limitrofe all’area urbana, anche per contentare l’opinione pubblica e le squadre internazionali accorse per i Giochi, ora Pechino potrebbe rincarare la dose e imporre nuovi obblighi ai guidatori.
Nel prossimo futuro infatti gli abitanti della capitale cinese potrebbero essere costretti a pagare per guidare la propria auto attraverso un sistema di pedaggio basato sull’utilizzo del veicolo stesso. La misura, hanno rivelato alcuni funzionari ai media locali, farà parte di un pacchetto più ampio che il governo comunale sta valutando come strategia per affrontare la grave paralisi del traffico e pessimi valori di qualità dell’aria. Tra le altre misure ventilate ci sarebbe anche l’opzione di autorizzare ciascun residente all’acquisto di una sola auto. Una sorta di corsa contro il tempo, visto gli ultimi e preoccupanti allarmi lanciati dalla comunità scientifica e le previsioni delle più recenti statistiche sul futuro della mobilità cinese. Per la sola Pechino si calcola che entro il 2012 ben 7 milioni di veicoli saranno su strada.

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