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Pdl: Scontri interni per il caso Ilva di Taranto

La legge proposta da Vendola è stata infatti aiutata anche dai consiglieri tarantini di Forza Italia che hanno disobbedito al ditkat imposto dallo stesso Fitto via telefono durante la pausa prima del voto finale in consiglio. Ma i suoi colleghi di coalizione tarantini del PdL, prima di astenersi hanno dichiarato il proprio apprezzamento nei confronti della legge e delle sue finalità. Chiedendo, addirittura, un improbabile anticipo dei termini entro i quali l’Ilva dovrà abbattere le emissioni di inquinanti.
Scontro aperto quindi tra ministri del PdL e la sezione pugliese del PdL, su questa tragedia della diossina che a Taranto sta facendo danni incalcolabili, alla natura, alla città e alle persone causando addirittura dei morti.
La situazione è davvero grave e, nonostante i contrasti interni al PdL, si dice che la legge di Vendola non sarà impugnata dal governo Berlusconi.
Chi insiste a non considerare questa condizione un’emergenza grave cui va posto rimedio in qualsiasi modo e al più presto possibile è il gruppo Riva, che insiste a ripetere che “I limiti alle emissioni di diossine così come indicati dalla legge approvata dal consiglio regionale sono tecnicamente irraggiungibili nei tempi stabiliti dalla stessa legge e questo preoccupa profondamente l´Ilva”.
L’acciaieria, secondo la nuova legge, entro il prossimo 31 marzo 2009, dovrà portare sotto ai 2,5 nanogrammi per metro cubo le emissioni di diossina. La successiva riduzione, entro il 31 dicembre 2010, dovrà portare ai 0,4 nanogrammi per metro cubo.
Il gruppo Riva insiste a giudicare molto difficoltoso il primo traguardo e tecnicamente impraticabile il secondo.

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