Venerdì 4 febbraio alle ore 11, nello spazio Expo della Provincia di Bergamo in via Sora, Provincia e Fondazione Istituti Educativi di Bergamo hanno sottoscritto l’intesa per la realizzazione di un parco tecnologico specializzato in nanotecnologie a Castel Cerreto, frazione di Treviglio, nella Bassa bergamasca.
Alla firma erano presenti il presidente della Provincia Ettore Pirovano, l’assessore all’Expo Silvia Lanzani, Fabio Marazzi del Cda Expo Milano 2015 Spa, il presidente della Fondazione Istituti Educativi di Bergamo e Ipab Renato Ravasio, gli assessori comunali Massimo Bandera e Alessio Saltarelli.
Il protocollo firmato oggi pone le basi di un percorso condiviso nella realizzazione del parco, a partire dalle fasi di individuazione e reperimento delle aree a quella operativa: alla Provincia di Bergamo in quanto coordinatore competerà l’onere di coinvolgere partner pubblici e privati; gli Istituti educativi offriranno un supporto nell’attività di progettazione e valuteranno la possibilità di destinare aree proprie.
Il futuro parco della Bassa diventerà quindi contenitore di una serie di iniziative multifunzionali per la riattivazione/ rivitalizzazione di attività agricole in chiave tecnologica, attraverso progetti e laboratorio di ricerca, la formazione, l’impulso al settore florovivaistico, all’agroalimentare, al turismo sostenibile di tutta la provincia bergamasca.
“Inoltre all’interno del Parco – ha annunciato il presidente Ettore Pirovano – verrà studiata un’area coperta e destinata a mostra-mercato permanente di prodotti tipici locali del settore vinicolo, caseario etc., ambiti in cui la provincia di Bergamo rappresenta un’eccellenza a livello nazionale e sovranazionale”.
Per quanto riguarda le attività di formazione, l’obiettivo è di realizzare una sorta di “fattoria didattica” (con serre e/o aree agricole) rivolta agli esperti del settore che potrebbero venire nel Parco come fruitori-visitatori per approfondire quanto in esso viene sperimentato.
Verrà altresì valutata la possibilità di collocare le principali funzioni di ricerca e formazione nel contesto di ulteriori attività, quali la creazione di orti florovivaistici, serre, allevamenti, che sarebbero inseriti in funzione di un trasferimento del know how verso i paesi africani, soprattutto in relazione alla catena del freddo e alle modalità di conservazione del cibo
L’opportunità di prevedere attività multifunzionali suggerisce altresì la previsione di forme di agricoltura di prossimità, cosiddetta a Kilometro Zero, che valorizzino il mondo rurale nel suo rapporto con l’uomo, sotto molteplici aspetti: la limitazione dei viaggi delle merci, che permette un minor consumo di CO2; la coltivazione di prodotti in base della stagionalità e con l’obiettivo di una filiera minima tra produttore e consumatore; la diversificazione delle produzioni, che accolga sia colture intensive, sia produzioni agricole “d’eccellenza”, sia le tipicità locali.
Infine, il progetto prevederà anche il potenziamento o la creazione di percorsi turistici ecosostenibili e ciclopedonali, la realizzazione di una mobilità sostenibile all’interno dell’area, anche grazie ai parcheggi d’interscambio realizzati in prossimità della nuova fermata ferroviaria e delle principali strade di accesso.
Un accordo, dunque, che va nella direzione di creare un partenariato ampio, con l’auspicio di coinvolgere soggetti pubblici e privati che mettano a disposizione risorse finanziarie e aree utili alla realizzazione del parco.