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Papernol, biocombustibile che arriva dalla carta riciclata

Produrre etanolo a partire da rifiuti cartacei per l’Università di Chattanooga è possibile

Ecco un altro ottimo motivo per sostenere la raccolta differenziata della carta. Un gruppo di studenti all’ultimo anno dell’Università di Chattanooga, nel Tenessee, hanno fornito la loro personale risposta alla richiesta mondiale di nuove fonti di combustibile, con un progetto di ingegneria chimica per trasformare la carta in etanolo. O più precisamente in “Papernol”. “Quello che ci proponiamo con il nostro progetto – spiega Josh Oliver, membro del gruppo – è quello di prendere tutti i tipi di rifiuti cartacei prodotti all’interno di una città per produrre carburante verde e, se l’impianto per la generazione del papernol fosse collocato alle porte della città, potrebbero essere eliminati anche i costi dei trasporti”. Da dimenticare sarebbero anche le spese legate allo sviluppo della materia prima, alla raccolta come avviene oggi invece per la produzione del mais, così come non sarebbero più necessarie concimazioni chimiche o lo sfruttamento di territori e risorse idriche. Per ottenere il Papernol si procede attraverso tre fasi: il primo passo prevede l’idrolisi, in cui l’acido solforico diluito viene utilizzato per estrarre chimicamente gli zuccheri contenuti nella cellulosa presente nei rifiuti cartacei. Successivamente la fermentazione batterica converte gli zuccheri in etanolo. “Da quel punto in avanti – dice Jason Frizzell, altro ricercatore del team – è come fare la birra. Si tratta in pratica di un processo di distillazione per ottenere un prodotto più puro”. Non male! Soprattutto se si considera che ogni area metropolitana statunitense produce tonnellate di rifiuti di carta.

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