L'amministrazione Bush si ricorda che sui temi ambientali non si può più prendere tempo, ma continua a fare proposte "regressive" rispetto agli accordi di Kyoto e soprattutto a farlo cercando di curare solo i propi interessi
“Dopo aver ritardato e boicottato l’applicazione del protocollo di Kyoto, l’America si rende conto che l’emergenza climatica non è più rinviabile e cerca di intervenire tutelando solo i propri interessi economici”. E’ quanto ha dichiarato Paolo Cento, sottosegretario all’Economia, parlamentare verde, dai microfoni di Ecoradio della proposta Usa di affrontare i cambiamenti climatici con una serie di interventi che sostituiscano quelli del trattato redatto nel ’97 in Giappone. “La proposta dell’amministrazione Bush è un vero e proprio boicottaggio dell’accordo di Kyoto – sottolinea quindi Cento – e va letta come una sua revisione in senso regressivo e funzionale agli interessi della superpotenza americana. Gli Stati Uniti vogliono affrontare il problema mantenendo la linea liberista e industrialista che da sempre li contraddistingue e inserendo il riscaldamento globale su un terreno di eco-capitalismo che si rivela inadeguato e insufficiente, perché bisognerebbe piuttosto cambiare il modello di sviluppo eliminando il ricorso a petrolio e carbone”.
Cento chiede con urgenza a tutti gli ambientalisti di nel contestare la proposta Usa. “Bisogna preparare una grande mobilitazione globale – conclude – il movimento ecologista deve far sentire la propria voce in maniera unitaria, perché l’iniziativa statunitense rischia di essere la tomba del protocollo di Kyoto”. (fonte Apcom)