Firenze e i dieci comuni dell’area metropolitana fiorentina da oggi sono all’avanguardia in Italia per quanto riguarda l’installazione dei pannelli fotovoltaici e solari. Stamani la Conferenza dei sindaci, presieduta da Leonardo Domenici in Palazzo Vecchio, ha approvato la modifica dei singoli regolamenti edilizi che introduce per tutti le stesse norme, permettendo interventi più facili, sostenendo il risparmio energetico e garantendo la tutela del paesaggio. Il consiglio comunale di Firenze nel pomeriggio è stato il primo ad approvare le novità, che nelle prossime sedute saranno votate anche nei consigli di Bagno a Ripoli, Campi Bisenzio, Calenzano, Fiesole, Impruneta, Lastra a Signa, Pontassieve, Scandicci, Sesto Fiorentino e Signa. Con le nuove norme, frutto di un intenso lavori di coordinamento fra enti locali e soprintendenze, in tutto il territorio fiorentino si rende possibile l’installazione dei pannelli solari cambiando quelle regole che, limitandone la collocazione solo sulle coperture piane, rendevano impossibile passare al fotovoltaico per la stragrande maggioranza degli immobili. Via libera dunque ai pannelli sulle coperture inclinate, che comunque nelle aree tutelate dovranno avere superfici scure e non riflettenti, in modo che l’impatto visivo possa essere assimilabile ai lucernai (in particolare, nel centro di Firenze non potranno superare il 20% della dimensione del tetto); mentre non sarà possibile collocare i pannelli sugli edifici vincolati. “Si tratta di un atto molto importante – ha detto il sindaco Domenici durante il consiglio comunale – nel quadro generale delle iniziative sul tema del risparmio energetico; tema che negli anni a venire sarà un banco di prova fondamentale per le nostre città. E’ un passo avanti significativo, sia perché offre ai privati di utilizzare gli incentivi previsti dalla legge per installare fonti di energia rinnovabile, sia perché è di stimolo all’uso di queste fonti anche per gli edifici della pubblica amministrazione”. Domenici ha anche sottolineato il profilo istituzionale del provvedimento: “Questa iniziativa, insieme alle altre frutto del lavoro della Conferenza dei sindaci, è l’esempio molto concreto di cosa significa portare avanti politiche e scelte comuni. Io non so quando la vera città metropolitana si potrà realizzare, ma questa è la dimostrazione di quel che si sta facendo in questo senso; ringrazio quindi tutti i sindaci che hanno collaborato e in particolare il coordinatore di questo lavoro, Simone Gheri”. E proprio Gheri, primo cittadino di Scandicci, è intervenuto all’assemblea fiorentina per sottolineare il “doppio valore” dell’atto approvato: da un lato “l’attenzione alle energie rinnovabili, con una normativa più articolata rispetto a quella nazionale, per favorire l’uso delle nuove tecnologie”; dall’altro “l’aver reso omogenee le norme per tutta l’area, con l’obiettivo di uniformare tutti i regolamenti edilizi dei diversi comuni”. “Questo atto offre l’opportunità di ulteriore qualificazione per le imprese e i professionisti dell’edilizia, particolarmente significativa in un momento di crisi come quello attuale – ha aggiunto l’assessore all’urbanistica Gianni Biagi -. E inoltre incentiva la diffusione del solare come energia alternativa e al tempo stesso introduce l’obbligo graduale di realizzare edifici sempre più efficienti dal punto di vista energetico”. Il Comune di Firenze, con il voto di oggi in consiglio, ha anche approvato alcune norme del regolamento edilizio che riguardano il risparmio energetico nei nuovi edifici del suo territorio, con l’obbligo di progettare e costruire rispettando alcuni specifici parametri qualitativi (tipo coibentazione o esposizione a sud), in linea con le normative europee. “Le modifiche approvate oggi – ha precisato il presidente della commissione consiliare urbanistica Antongiulio Barbaro – sono il frutto di un lavoro approfondito della commissione urbanistica e della conferenza tecnica permanente, in cui sono rappresentati tra gli altri gli ordini professionali e la Soprintendenza ai beni ambientali e architettonici , che hanno ulteriormente migliorato la proposta arrivata dalla giunta”.
Installare pannelli solari e fotovoltaici diventerà più facile. Grazie alle modifiche al regolamento edilizio approvate oggi dal consiglio comunale, infatti, si semplificano le norme che regolano l’installazione di questi impianti. In dettaglio l’articolo 181, praticamente immutato dal 1999 e quindi non adeguato rispetto a quanto previsto dal Piano energetico ambientale del Comune (PAEC), assimilava l’installazione dei pannelli solari a quella delle pompe di calore e degli altri impianti tecnologici. La ratio alla base della modifica è chiara: pur confermando la tutela dei valori paesaggistici e ambientali di Firenze, ripresi nel Piano Strutturale in fase di approvazione, si è deciso di distinguere gli impianti tecnologici genericamente definiti da quelli finalizzati alla produzione di energia da fonti rinnovabili. Vale a dire i pannelli solari, termici e fotovoltaici che sono oggetto di forme di incentivazione economica previste dalla legge finanziaria 2008, nonché di norme tese a semplificarne l’installazione previste dal recente decreto legislativo n.115/2008. Per quanto riguarda i pannelli solari si introduce il principio che insieme agli aspetti di tutela si deve valutare anche l’interesse pubblico generato dal risparmio energetico e dalla conseguente riduzione dell’inquinamento. In dettaglio l’articolo 181/bis prevede che “per gli edifici di nuova costruzione e per gli interventi di ristrutturazione urbanistica e di sostituzione edilizia il rilascio del permesso di costruire è subordinato alla installazione di impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili in modo da garantire una produzione energetica minima in relazione alla destinazione d’uso dei fabbricati e della loro superficie utile lorda. In particolare per gli edifici industriali e artigianali è fissato un minimo di 5kW se la superficie è superiore a 100 metri quadrati, e di 10kW se la superficie è superiore a 1000 metri quadrati; per le altre destinazioni d’uso è fissato un minimo di 1kW se la superficie è inferiore a 250 metri quadrati, di 2kW se la superficie è compresa tra 250 e 1000 metri quadrati, di 5kW se la superficie è superiore a 1000 metri quadrati. Inoltre al fine di rispettare tali obblighi “è consentita, con modalità da stabilirsi di concerto con i competenti uffici comunali, la compartecipazione alla realizzazione di impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili collocati fuori dal lotto di pertinenza, ovvero l’acquisizione di diritti sui medesimi, purché si tratti di impianti comunque localizzati all’interno del territorio dell’area metropolitana”. Il nuovo articolo sottopone le installazione dei pannelli a regole rigorose al fine di non alterare il paesaggio e l’immagine della città all’interno dell’area della Invariante Strutturale “Inalterabilità dell’insediamento storico urbano” del Piano Strutturale (che comprende il Centro storico e, la fascia di espansione ottocentesca fino al Campo di Marte, i Centri storici minori), dove “i pannelli solari termici e/o fotovoltaici installati sulle coperture inclinate debbono essere posizionati in parallelo con la falda di copertura e non impegnare più del 20% della falda stessa; devono inoltre essere realizzati con superfici dello stesso colore della copertura o scure non riflettenti, in modo da determinare un impatto visivo assimilabile ai lucernari; non è consentita l’installazione a vista di serbatoi di accumulo che dovranno essere posizionati in sottostanti locali coperti”. Inoltre “nel caso di edifici con copertura piana, i pannelli solari termici e fotovoltaici e i loro componenti, non sono soggetti a limitazioni dimensionali, e possono essere installati con inclinazione ritenuta ottimale, privilegiando comunque l’installazione nella parte centrale della copertura, o comunque in quella meno visibile dalla pubblica via, dagli adiacenti spazi pubblici, ovvero dagli eventuali punti panoramici”. Nel perimetro della Invariante strutturale “Inalterabilità del paesaggio storico collinare” del Piano Strutturale (che comprende la fascia collinare a nord e a sud della città), “l’installazione di pannelli solari termici e/o fotovoltaici deve avvenire prioritariamente a terra o in altra collocazione idonea a minimizzare l’impatto paesaggistico dell’impianto; l’istallazione sulle coperture inclinate è consentita solo quanto non siano possibili collocazioni alternative; gli impianti a terra devono essere realizzati con tecniche che non pregiudichino la reversibilità dell’intervento ed il recupero della fertilità dei terreni.” Nel resto territorio comunale “non è previsto nessun limite alla installazione di pannelli solari termici e/o fotovoltaici sulle coperture piane o inclinate, e all’installazione di impianti a terra di potenza inferiore a 20 KW se fotovoltaici, o di sviluppo inferiore a 100 mq. se termici”; inoltre “gli impianti a terra devono essere realizzati con tecniche che non pregiudichino la reversibilità dell’intervento ed il recupero della fertilità dei terreni”. In ogni caso “i pannelli installati su coperture inclinate devono avere la stessa inclinazione della copertura; i serbatoi di accumulo possono essere posizionati anche sulle coperture piane o inclinate avendo cura di minimizzare l’impatto con colorazioni coerenti con il colore della copertura, ed escludendo scritte o marchi di fabbrica”. Inoltre “in caso di realizzazione di nuovi impianti termici su edifici esistenti o di sostituzione totale degli impianti termici esistenti, è fatto obbligo di utilizzare fonti rinnovabili per la produzione di acqua calda sanitaria; l’impianto deve essere progettato e realizzato in modo da coprire almeno il 50% su base annua del fabbisogno di energia primaria per la produzione di acqua calda sanitaria”. Tale limite è ridotto al 20% per gli edifici ubicati nel perimetro dell’Invariante strutturale “Inalterabilità dell’insediamento storico urbano” del Piano Strutturale. L’articolo 181/bis conclude disponendo che “in sede di asseverazione di abitabilità/agibilità degli edifici dovrà essere espressamente attestata la sussistenza degli impianti e la loro idoneità ad assicurar il fabbisogno energetico relativo”. Queste le norme che sono valide per tutti i comuni dell’area metropolitana. Per quanto riguarda in specifico Firenze, si prevede infatti anche un’ulteriore attenzione al risparmio energetico. Nella stessa delibera con cui viene cambiato l’articolo 181 viene introdotta, con l’articolo 100/bis, “la qualificazione energetica degli edifici”. In sostanza si tratta di una disciplina che incentivi il risparmio energetico attraverso la imposizione di parametri qualitativi energetici relativi di nuova costruzione o conseguenti ad interventi di ristrutturazione urbanistica o di sostituzione edilizia: la norma investe il modo stesso in cui si costruisce in città. Il Piano Energetico comunale divide già gli edifici sulla base del consumo di energia, dalla A (la classe più virtuosa) alla F. Con questa modifica viene introdotto l’obbligo nei nuovi edifici di prevedere in fase di progettazione e quindi costruzione accorgimenti specifici come la coibentazione, la valorizzazione dell’esposizione a sud, in modo da adeguarsi alle più avanzate normative europee in materia di risparmio energetico. In particolare tutti gli interventi di nuova costruzione, ristrutturazione urbanistica o sostituzione edilizia debbono rispettare, in via transitoria, la disciplina di cui all’allegato 8 del PEAC conseguendo progressivamente la seguente classificazione in funzione degli indici di consumo energetico: fino al 31/12/2009 classe C (edificio con fabbisogno energetico inferiore o uguale a 70 kWh mq anno); dal 01/01/2010 e fino al 31/12/2010 classe B (edificio con fabbisogno energetico inferiore o uguale a 50 kWh mq anno); a partire dal 01/01/2011 classe A (edificio con fabbisogno energetico inferiore o uguale a 30 kWh mq anno). Collegato alla modifica del regolamento edilizio, il consiglio ha approvato una risoluzione con cui chiede alla regione e al ministero per i beni e le attività culturali di riesaminare i vincoli di tutela paesaggistica imposti sul territorio comunale con l’obiettivo di riclassificare quegli esistenti, alla luce della più recente normativa di settore e dell’attuale stato dei luoghi, e di estendere la tutela anche all’area del centro storico posta a nord dell’Arno e i viali di circonvallazione che attualmente ne è priva. Inoltre il consiglio ha approvato anche una mozione con la quale impegna l’amministrazione ad avviare l’ulteriore revisione delle altre norme del regolamento edilizio che incidono sul fabbisogno energetico degli edifici, anche alla luce del recente decreto legislativo 115/08, con la finalità di consentire il progressivo raggiungimento degli obiettivi fissati dal nuovo articolo 100 bis. La delibera è stata approvata con i voti dei consiglieri di maggioranza e di Rifondazione comunista, mentre quelli del centrodestra si sono astenuti.