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Panico da traffico? Un ricordo con gli ITS

Comunicati i risultati dell’indagine commissionata da TTS sull’applicazione degli Intelligent Transport Systems al settore dei trasporti. Semafori intelligenti e navigatori possono tagliare fino al 20% le emissioni di CO2

(Rinnovabili.it) – Chi abita nelle grandi città è abituato alle lunghe maratone nel traffico per arrivare in ufficio. Ore perse che possono arrivare a costare anche 1.500 euro e circa 14 giorni ininterrotti in auto ogni anno, secondo l’ultimo “rapporto”:https://test.cittalia.com/images/file/RAPPORTO_CITTALIA_09_web.pdf di Cittalia. Senza contare quanto le emissioni di anidride carbonica contribuiscano a danneggiare l’ambiente ogni giorno di più. Se questa è la fotografia della mobilità urbana attuale quella del futuro potrebbe rivelare, invece, molte sorprese positive soprattutto grazie all’applicazione degli ITS. Gli _Intelligent Transport Systems,_ fondati sull’interazione tra informatica, telecomunicazioni e multimedialità, consentono di affrontare in modo innovativo i problemi della mobilità pubblica e privata, con soluzioni rispettose dell’ambiente. A rilevare i buoni risultati dell’applicazione di questi sistemi al settore dei trasporti è stata l’indagine _L’impatto degli ITS per la riduzione di CO2,_ di TTS Italia (l’Associazione Nazionale della Telematica per i Trasporti e la Sicurezza) che ha evidenziato come queste tecnologie possano dare un contributo notevole anche all’abbattimento delle emissioni nocive in atmosfera.
Semafori intelligenti, sensori, strumenti per la gestione e l’ottimizzazione del trasporto pubblico, tutor, servizi di info-mobilità e navigatori sono, infatti, in grado di ridurre drasticamente traffico e inquinamento. I risultati dell’applicazione degli ITS rilavati in questa indagine sono stati davvero incoraggianti: riduzione dei tempi di spostamento del 20%, miglioramento della sicurezza tra il 10 e il 15%, riduzione delle emissioni di CO2 del 10% su base nazionale, con punte del 20% su base locale. Solo per quanto riguarda i navigatori satellitari, ad esempio, basti pensare che il modello meno avanzato, quello statico in grado solo di fornire il percorso più breve e non le informazioni aggiornate sul traffico nell’area, riduce i consumi del 12%. Lo studio è stato condotto in collaborazione con diverse aziende ed enti pubblici e privati tra cui il Ministero dell’Ambiente e dei Trasporti, Enea, Atac Roma, OctoTelematics e Thetis.