Rinnovabili

Paesaggi energetici e strade dell’energia: i risultati finali della ricerca Enerwood Interreg IIIA

La questione energetica sembra oggi far emergere la necessità di un atteggiamento progettuale in grado di indirizzare i processi di innovazione tecnologica verso la definizione di un “nuovo paesaggio energetico” rispondente alle esigenze, sempre più mutevoli, delle utenze diversificate che operano sul territorio.
In questo ambito problematico, infatti, la situazione italiana si distingue proprio per una tendenziale contrapposizione tra posizioni di estrema enfasi delle capacità produttive delle nuove tecnologie da fonti rinnovabili e, altre, di rigida chiusura rispetto a tutto ciò che può essere identificato come “nuovo”. Tra le barriere culturali e operative – in grado di inibire il processo di diffusione delle nuove tecnologie di produzione energetica da rinnovabili – emergono la scarsa accettazione dei siti da parte delle utenze (residenti e non) e la bassa integrazione degli impianti con le altre componenti del territorio e con le attività svolte dagli attori che operano e trasformano il paesaggio.
Il concetto di Paesaggio energetico costituisce il “filo rosso” emergente a conclusione delle attività che il Gruppo di ricerca interdisciplinare dell’Università d’Annunzio di Chieti-Pescara ha condotto nell’ambito del Progetto Enerwood, coordinato dalla Regione Abruzzo e le cui tematiche sono state già anticipate nell’Approfondimento del 27 aprile 2007 del quotidiano Rinnovabili (Cfr. Sulla Strada dell’energia. Un sistema di percorsi orientati a uso turistico-didattico).
Il team di studio ha indagato il rapporto tra innovazione tecnologica, produzione energetica da rinnovabili e potenzialità di utilizzo molteplice del territorio, per favorire l’accettabilità e l’integrabilità delle nuove tecnologie di produzione energetica. Il nodo centrale delle proposte è quello dell’ipotesi di formazione di un network di Strade dell’energia, come sistema integrato di isole o aree orientate all’informazione e alla formazione delle attuali e future generazioni sulle questioni ambientali ed energetiche. Il network proposto, potrà assumere una valenza fisica sul territorio, attraverso la realizzazione progressiva di interventi singoli o aggregati, incentrati sulle questioni energetiche ma, nello stesso tempo, potrà costituire anche la rete di relazioni, informazioni, conoscenze e scambi di energia di una comunità attenta e responsabile sulle questioni energetiche e ambientali.

Gli argomenti affrontati per quanto riguarda il processo di costruzione integrata di quello che si intende per Paesaggio energetico, a partire dalla costituzione del network di Strade dell’energia, evidenziano la volontà di costituire una piattaforma tecnologica di relazioni materiali e immateriali per attivare le dinamiche di riorganizzazione integrata del territorio secondo un’ottica energetica; quasi una sorta di backstage, quindi, in cui mettere in atto le azioni preparatorie di quelli che saranno i futuri scenari operativi del Paesaggio energetico.
I contenuti chiave sviluppati dalla ricerca sono i seguenti:

Per quanto riguarda l’elaborazione concettuale e strategica, è emerso che l’accettazione di un nuovo paesaggio, con le sue regole e le sue forme basate su presupposti energetici, può assumere un ruolo centrale nel processo di costruzione di nuovi scenari solo nell’eventualità di un’alternanza con momenti di elaborazione/integrazione delle innovazioni nel settore energetico. Nel modello concettuale Enerwood, messo a punto per la graduale costituzione del network di Strade dell’energia, le fasi di integrazione e di elaborazione in cui si sviluppano e si realizzano le forme di innovazione del paesaggio riguardo alle questioni energetiche (innovazione concettuale, scenaristica e costruttiva), sono strettamente preceduti e seguiti da tre momenti di diffusione, comunicazione e promozione, mirati a far sviluppare l’accettazione delle innovazioni necessarie per affrontare le emergenze energetiche (accettazione di nuovi valori, progetti, forme e pratiche dell’abitare).

Dal punto di vista strettamente metodologico, le ipotesi elaborate per il network di Strade dell’energia hanno considerato centrali le relazioni tra forme di produzione energetica e usi turistico-culturali del territorio, individuando un set di macro-requisiti di localizzazione dei siti e i relativi strumenti per definirne le condizioni auspicabili di attuazione nel territorio.
In un primo gruppo rientrano macro-requisiti che tendono a indirizzare gli interventi sui singoli siti nell’ottica di una concertazione tra finalità produttive energetiche e altre di tipo turistico-ricreativo-culturale, come l’attrattività, la produttività e la fruibilità duale.
In un secondo gruppo sono inclusi i macro-requisiti che mirano alla fruizione e alla godibilità degli spazi da parte di classi di utenza ampliate e riferiti quindi alla ricettività, all’accessibilità multimodale e alla correlabilità.
In un terzo gruppo, infine, si inseriscono i macro-requisiti necessari per favorire un connubio tra le prestazioni produttive dei siti e le prestazioni mirate a migliorare l’appealing del territorio, quali l’adattabilità, l’integrabilità funzionale e la comunicabilità.

Per ciò che riguarda l’individuazione di possibili modelli di implementazione del network Strade dell’Energia, la ricerca ha delineato, tra gli scenari possibili, quattro diverse modalità di intervento:

L’esperienza maturata attraverso il progetto Enerwood tende quindi a promuovere la cultura della progettualità energetica diffusa proiettata verso l’immaginazione e la definizione di nuovi assetti insediativi, compatibili con le specificità locali, culturali e tecnologiche e in sintonia con le dinamiche politiche ed economiche della comunità.
Il Paesaggio energetico che si intende promuovere e l’ipotesi di costituzione del network dedicato di Strade dell’energia saranno collocabili sia nel quadro di riferimento globale, considerando le componenti naturali e culturali come patrimonio da difendere e da riqualificare, sia nello scenario dello sviluppo organico dei singoli siti, ri-considerando il sistema delle risorse umane, energetiche e materiali del territorio come fattori indispensabili per garantire un’evoluzione sostenibile dei sistemi locali.

 

di Filippo Angelucci – Università degli Studi G. d’Annunzio Chieti-Pescara

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