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Pacifico, cominciare a fare programmi per i rifugiati climatici

Da un esperto sui cambiamenti climatici l’ultimo appello sull’urgenza di piani di trasferimento entro il 2020 per gli isolani del Pacifico

(Rinnovabili.it) – Le isole del Pacifico con l’imminente pericolo di essere cancellate dalla faccia della terra, a causa del progressivo innalzamento oceanico, sanno di non aver altro tempo utile da spendere in decisioni.
Per Patrick Nunn, ricercatore presso l’University of the South Pacific in Fiji, la necessità di inserire la situazione dei cosiddetti ‘profughi climatici, nelle giornate di Copenaghen è un punto irrinunciabile. “Entro il 2100, non so quante isole ancora saranno abitabili” ha affermato lo studioso ricordando come le nuove proiezioni scientifiche dimostrino che il ritmo di innalzamento del livello del mare sia sempre più rapido. Nunn presiederà oggi il meeting Pacific Climate Change Roundtable nelle Isole Marshall alla presenza di 14 paesi del Pacifico riuniti per elaborare la propria strategia per la conferenza Onu di dicembre. “La sfida più grande è riuscire a far comprendere ai responsabili politici la necessità del profondo cambiamento nelle vite delle popolazioni del Pacifico – ha continuato il ricercatore – La rilocazione è una delle cose più difficili di cui parlare così come convincere la gente che la casa dove hanno vissuto per secoli non è più un’opzione praticabile”. Non tutte le isole, infatti, dispongono di un entroterra su cu trasferire la popolazione ed è per questo che lo scienziato si rivolge direttamente ai leader politici di tali paesi affinché inizino a pianificare con urgenza il trasferimento iniziare a pianificare il trasferimento, in modo tale da avere progetti concreti già entro il 2020.

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