Arriva a 30 milioni di sterline il totale finanziato a favore del progetto di sfruttamento del moto ondoso Oyster 2. La messa in opera del prototipo è prevista per l'estate 2011, quando verrà collegato all’Energy Centre Europeo delle Isole Orcadi
(Rinnovabili.it) – Altri 6 milioni di sterline per la società specializzata nello sfruttamento del moto ondoso *Aquamarine Power*; annunciato dalla stessa compagnia l’ulteriore finanziamento servirà al raggiungimento della quota di 50 milioni necessaria per il completamento del generatore di seconda generazione *Oyster 2*.
Tra i finanziatori resi noti, la Scottish and Southern Energy, la Scottish Enterprise, alcuni investitori norvegesi oltre alla Sigma Capital Group che, grazie al loro impegno, hanno fatto in modo si raggiungesse la quota complessiva di 30 milioni finanziati fino ad oggi a favore del progetto.
Con i suoi 800 kW Oyster, dispositivo per lo sfruttamento del moto ondoso e delle maree, si avvicinerà ulteriormente al momento della commercializzazione procedendo contemporaneamente ad incrementare il numero dei posti di lavoro della compagnia.
L’idea della Aquamarine Power consiste nella generazione di energia per mezzo dello sfruttamento del moto ondoso servendosi di turbine onshore, al contrario di come è stato fatto nel progetto “OpenHydro”:https://www.rinnovabili.it/problemi-per-openhydro-listallazione-potrebbe-essere-danneggiata-801086 attualmente in difficoltà a causa di danni alle turbine sottomarine. In questo modo vengono ridotti notevolmente i costi di istallazione e manutenzione delle componenti garantendo alle apparecchiature un ciclo di vita molto più lungo. La messa in attività del prototipo Oyster 2, realizzato grazie ai fondi, è prevista per l’estate del 2011, quando il generatore verrà collegato all’Energy Centre Europeo delle Isole Orcadi.
“La raccolta di fondi supplementari ci permetterà di passare alla fase successiva – la fabbricazione e l’installazione di Oyster 2” ha dichiarato il chief executive della società, Martin McAdam comunicando gli ottimi risultati raggiunti dal dispositivo in fase di test in mare durante i quali sono state superate le cattive condizioni delle acque nel periodo invernale, con potenzialità che potranno generare il 250% in più di energia elettrica rispetto al dispositivo precedentemente realizzato.