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Onu: regione asiatica più a rischio nei cambiamenti climatici

(Rinnovabili.it) – Secondo Eric Hall, portavoce del Segretariato Onu per i Cambiamenti Climatici i Paesi in via di sviluppo sono sottoposti a una forte pressione per accettare una diminuzione della emissione di anidride carbonica entro il 2020, che li porti entro il 2009 ad un accordo che sostituisca quello di Kyoto.
“L’impatto dei cambiamenti climatici – ha dichiarato Hall, ad un forum alla the Asian Development Bank di Manila – sarà smisuratamente duro per l’Asia. Esaspererà le vulnerabilità esistenti ed avrà il potere di ricacciare i Paesi nella trappola della povertà”.
Hall ha reso noto che i cambiamenti ormai stanno precludendo lo sviluppo asiatico anche con un grave rischio per la produzione agricola ed alimentare dal 2020.
L’Asia è invece in intensa crescita demografica e costituisce già oggi più della metà della popolazione mondiale e gran parte di quella più povera del pianeta.
In un’analisi della ADB (Asian Development Bank) dell’aprile scorso si dimostra come le economie del sudest asiatico finirebbero per perdere il 6,7% del Pil ogni anno a iniziare dal dal 2100 (più del doppio della media globale, per l’effetto serra).
A livello geografico “Città costiere, come Bangkok, Giakarta, Manila e Shanghai – sostiene Hall – saranno sempre più vulnerabili a causa dell’innalzamento dei livelli marini, così come per inondazioni e tempeste in aumento a causa di condizioni meteorologiche imprevedibili”.
Intanto il ministro dell’Ambiente dell’Indonesia, Rachmat Witoelar, ammonisce sul dissennato uso delle risorse anche finanziarie: “Infatti i soldi spesi in ‘cibo spazzatura’ potrebbero bastare per riforestare la cintura equatoriale” .

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