Ieri, a Città del Messico, alti funzionari delle Nazioni Unite e dirigenti d'azienda si sono incontrati per discutere di sviluppo sostenibile e di problematiche energetiche
(Rinnovabili.it) – “I governi da soli non saranno in grado d’affrontare le sfide energetiche che ci attendono. Abbiamo bisogno di un impegno di tutti i settori della società, compreso quello dell’imprenditoria privata, del mondo accademico e della società civile, nonché di organizzazioni internazionali e ONG”. Ne è fermamente convinto Kandeh K. Yumkella, direttore generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per lo sviluppo industriale (UNIDO) intervenuto ieri alla riunione della Energy and Climate Change Advisory Group. L’incontro, svoltosi a Città del Messico, è servito per mettere a fuoco il nesso esistente tra energia e cambiamenti climatici e le potenzialità che in quest’ambito posso dimostrare i partenariati pubblico-privati al fine di migliorare l’accesso e l’efficienza energetica.
Nel mese di aprile, il Gruppo, istituito da Ban ki Mooon lo scorso anno e composto da 20 imprenditori, accademici e rappresentanti delle Nazioni Unite e società civile, ha lanciato una relazione in cui invita le nazioni ad impegnarsi su due obiettivi complementari: garantire entro il 2030 l’accesso universale a servizi energetici moderni, affidabili, economici, sostenibili e, se possibile, a basse emissioni e ridurre drasticamente l’intensità energetica globale. Ma la strada per raggiungere gli obiettivi è lunga se si pensa che attualmente circa 3 miliardi di persone nel mondo si affidano alla biomassa tradizionale per cucinare e riscaldarsi, determinando effetti nocivi sulla salute in edifici non adeguatamente ventilati, mentre 1,6 miliardi vivono in zone prive di rifornimento elettrico.
“Ecco perché stiamo cercando di varare una campagna mondiale per garantire che l’accesso a servizi energetici moderni non rappresenti più un ostacolo allo sviluppo”, ha detto Yumkella . “Un approvvigionamento energetico affidabile e a prezzi accessibili è essenziale per la crescita economica e il raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo del Millennio”, ossia gli otto obiettivi di lotta alla povertà da raggiungere entro il 2015. Le imprese private, ha sottolineato, hanno già la tecnologia necessaria per rendere i sistemi energetici a livello mondiale meno dipendenti dai combustibili fossili, mentre molti governi stanno offrendo incentivi finanziari a sostegno di questa transizione. “Quello di cui abbiamo bisogno oggi è di stringere una forte partnership pubblico-privata per affrontare questi obiettivi” ha dichiarato il direttore di UNIDO che presiede tra l’altro il Gruppo consultivo.