26 aree marine protette tengono al sicuro gran parte del patrimonio naturale italiano anche se, ci rivela Pan Bleau, oltre alla tutela delle risorse il paesaggio gioca un ruolo fondamentale nella salvaguardia del valore economico di tali aree
(Rinnovabili.it) – Un patrimonio equivalente a 35 punti percentuali mette il Mediterraneo italiano al *primo posto per ricchezza di risorse naturali*. Ed è l’Onu a conferire il primato al nostro paese in occasione della pubblicazione dei dati allo _Yacht Med Festival_ di Gaeta. Un paese il nostro che registra anche il maggior numero di servizi ambientali offerti dal mare: praterie marine, ricchezza delle biodiversità, qualità del paesaggio e mantenimento delle coste, elementi che oltre ad una valenza naturale hanno anche un vero e proprio valore economico che, nel nostro caso, ha un valore di 9 miliardi di euro contro i 26 complessivi riguardanti i beni ecologici prodotti annualmente dal Mediterraneo.
I numeri, contenuti nel rapporto _“Ecosistemi marini mediterranei: il valore economico dei benefici ambientali”_ è stato elaborato da Plan Bleu, organismo del Programma ambiente mediterraneo delle Nazioni Unite (UNEP/MAP), di cui si è discusso oggi nel convegno “Una BlueEconomy per il Mediterraneo: una nuova alleanza tra natura e tecnologie low carbon” organizzato a Gaeta secondo cui le *26 aree marine protette in Italia* rappresentano 360mila ettari di mare in cui si concentrano elementi fondamentali del nostro patrimonio naturale, capace di creare un flusso economico annuale di almeno 36 milioni di euro. Anche se, si legge nel rapporto, da sola la tutela degli ambienti marini non rappresenta la sostenibilità a 360°.
“La BluEconomy si basa su una nuova possibile alleanza tra conservazione dell’ambiente marino e costiero e sviluppo di tecniche innovative, ad alto contenuto tecnologico e a basso impatto ambientale, in tutti i campi della vita quotidiana”, ha spiegato in apertura il presidente Zottola della Camera di Commercio di Latina. “Il contributo dell’imprenditoria non solo attenta alle ragioni dell’ambiente ma pronta a fornire soluzioni avanzate e pulite è centrale nella definizione di uno sviluppo sostenibile applicato ai territori, soprattutto nella fascia costiera che è il luogo di *maggiore pressione antropica* nei paesi mediterranei. Per questo – ha aggiunto il presidente – lo Yacht Med Festival sta giocando in primo luogo la carta dell’interazione tra industria, turismo, commercio e asset ambientali e naturalistici mediterranei”.
In virtù di quanto affermato, il convegno ha quindi posto l’attenzione sull’importanza dello sviluppo di impianti per la produzione di energia da fonte rinnovabile, che potrebbe garantire al patrimonio naturalistico italiano la tutela e il rispetto necessari alla sopravvivenza e allo sviluppo, oltre che sulla definizione di metodologiesempre nuove in grado di ridurre la produzione di emissioni dannose o del loro stoccaggio; il tutto sempre tenendo al primo posto la tutela dell’ambiente e del paesaggio perché, come già ricordato, le coste hanno anche un valore economico legato soprattutto allo sviluppo del turismo.