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ONU: agire sulla fuliggine per effetti climatici rapidi

(Rinnovabili.it) – Un incremento della tutela della salute umana, coltivazioni con rese più elevate, riduzione del ritmo dei cambiamenti climatici nel breve termine e la possibilità di rallentare il preoccupante scioglimento dei ghiacci artici. Quattro obiettivi messi seriamente a rischio in questi anni dall’attività antropica ma che potrebbero essere raggiunti in una sola mossa. Secondo l’ultimo rapporto redatto dal Programma ambientale dell’ONU (UNEP) e dall’Organizzazione meteorologica mondiale (OMM), riducendo drasticamente le emissioni di fuliggine e smog si potrebbe svolgere un ruolo fondamentale nel prevenire il surriscaldamento terrestre. Un’azione rapida e decisa nei confronti di inquinanti come il particolato carbonioso e l’ozono, sostiene la relazione, sarebbe in grado di contribuire a limitare l’aumento di temperatura globale, parallelamente a quanto si cerca di fare con la CO2. Grandi tagli delle emissioni di fuliggine migliorerebbero infatti la salute respiratoria, riducendo i ricoveri ospedalieri e giornate di lavoro perse per malattia; si potrebbero evitare così, entro il 2030, quasi 2,5 milioni di morti premature causate dallo smog ogni anno in tutto il mondo. Allo stesso modo forti riduzioni delle concentrazioni dell’ozono troposferico possiedono la capacità di diminuire i danni ai raccolti, a sostegno della tesi che agire sui “climate forcers” di breve durata (perché a differenza della CO2 permangono solo per giorni o settimane nell’atmosfera) può determinare un effetto benefico immediato. I ricercatori hanno tuttavia sottolineato anche il fatto che, mentre un’azione sui componenti dello smog porterebbe risultati a breve termine, ridurre i livelli di anidride carbonica è l’unica strada percorribile nel lungo termine.

_Nove misure per ridurre significativamente il nerofumo e l’ozono_

* I filtri antiparticolato per i veicoli diesel nel quadro di norme combinate sulle emissioni dei mezzi di trasporto e dei carburanti
* Sostituzione delle stufe a legna nei paesi sviluppati con stufe a pellet e caldaie che utilizzano combustibile da legno riciclato e segatura
* Stufe a biomassa per la cottura e il riscaldamento nei paesi in via di sviluppo
* Divieto di combustione all’aria aperta dei rifiuti agricoli
* Sostituzione dei forni tradizionali nelle fabbriche di mattoni con i forni Hoffman
* Favorire il compostaggio e altre misure per contenere i rifiuti organici in discarica
* Aggiornamento dei lavori di trattamento delle acque
* Misure per ridurre le emissioni di metano, da cui dipendono quelle di ozono, provenienti dalle industrie del carbone, petrolio e gas.
* Favorire la digestione anaerobica di reflui da bovini e suini

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