Rinnovabili

Off-shore, un 2010 da record per l’Europa che registra 2964 MW istallati

(Rinnovabili.it) – Con l’istallazione di 308 nuove turbine off-shore l’Europa mette il record per l’anno 2010. Con un incremento del 51% rispetto all’anno precedente nel settore dell’eolico fuori costa il Vecchio Continente ha aggiunto la nuova capacità di 883 MW al comparto delle rinnovabili, con un investimento pari 2,6 miliardi di euro.
L’anno appena passato ha contato, per la precisione, la realizzazione di nove parchi eolici fuori costa nelle acque di cinque paesi, per un totale istallato che ha raggiunto i 2964 MW, capacità in grado di soddisfare i bisogni energetici di quasi tre milioni di famiglie sul territorio europeo, equivalenti al fabbisogno delle intere città di Berlino e Bruxelles sommate. Con un totale di 1136 turbine istallate che, nel corso di un anno normale in cui il vento spira a velocità costante, sono in grado di produrre 11,5 TWh di elettricità l’Europa si dichiara soddisfatta dell’impegno e della concretetzza delle politiche messe in atto.
I dati pubblicati dall’EWEA, l’European Wind Energy Association, sono contenuti nel documento intitolato “European offshore wind industry – key trends and statistics 2010” presentato quest’oggi a Bruxelles nel quale viene chiarito il ruolo di leader assoluto del Regno Unito, che mette il record di istallato off-shore, primato raggiunto a livello mondiale oltre che europeo, con una capacità di 1341 MW. A seguito la Danimarca con 854 MW, l’Olanda con 249 MW, Belgio (195 MW), Svezia (164 MW), Germania (92 MW), Irlanda (25 MW), Finlandia (26 MW) e la Norvegia con 2,3 MW.
Christian Kjaer, direttore esecutivo dell’ EWEA, ha commentato: “Con oltre il 50% di crescita del mercato, il 2010 stabilisce un nuovo record per l’energia eolica offshore europea. Nel frattempo, i 29 nuovi modelli di turbina offshore annunciati nel corso del 2010 dimostrano un crescente impegno del settore dell’energia eolica offshore da parte di importanti soggetti industriali offrendo una vera spinta per l’economia, reali sforzi per affrontare il cambiamento climatico, per la creazione di posti di lavoro green e per favorire le esportazioni e, al contempo, ridurre la nostra dipendenza dalle importazioni di carburante”.

Exit mobile version