Il Ministero degli Affari economici taiwanese ne è convinto: la nazione è ancora in tempo per mettersi al passo con Danimarca, Regno Unito e Olanda, in fatto di parchi eolici marini
(Rinnovabili.it) – Se i trend mondiali vogliono l’eolico off-shore al centro delle attuali strategie energetiche, Taiwan non è certo da meno ed è pronta ad inserirsi sulla scia dei grandi piani di sviluppo della “wind power”.
Nell’ambito del programma governativo 2009, infatti, con cui Tapei intende raggiungere il 15% di elettricità da fonti rinnovabili entro il 2025, un ruolo determinante lo giocherà proprio il potenziale eolico ‘marino’. In tal senso il Consiglio per la programmazione economica e lo sviluppo (PDCE) di Taiwan sta incoraggiando la creazione di wind farm a largo delle coste nazionali, nella convinzione che le acque del paese rappresentino una soluzione, i termini di spazio, illimitata rispetto alla terraferma.
“Le acque circostanti le nostre coste sono un ambiente ideale per la produzione di energia eolica a causa del flusso di vento costante e della scarsa presenza di turbolenze”, ha affermato il PDCE. Yeh Hui-chin, capo dell’Ufficio Energia del ministero degli Affari economici ha indicato le zone in mare aperto vicino a Changhua e Yunlin come i siti maggiormente adatti per l’istallazione di future turbine. Il ministero ha già reso noto che a partire dal mese di luglio saranno proposti degli incentivi per incoraggiare le imprese locali ad investire nella produzione di energia eolica offshore. Obiettivo? Sviluppare almeno in parte il potenziale da 3.000 MW stimato dalla stessa Tapei.