Sicurezza dell'approvvigionamento energetico, efficienza energetica, ruolo del nucleare, povertà energetica e sono tra le questioni sollevate dai deputati del Comitato Ambiente ed Industria del Parlamento europeo durante l’udienza del commissario designato per l'Energia.
(Rinnovabili.it) – “Nei prossimi cinque anni voglio contribuire, con voi, al raggiungimento di un’europeizzazione della nostra politica energetica[…] una posizione comune a tutta l’Unione da preferire agli accordi bilaterali, anche attraverso la creazione di misure vincolanti”. Così, dall’audizione “di investitura” al parlamento europeo, il commissario designato all’Energia, Guenther Oettinger ha esposto oggi le priorità del suo mandato. Nucleare, rinnovabili ma anche efficienza energetica e sicurezza dell’approvvigionamento i punti caldi su cui il tedesco ha risposto durante domande degli europarlamentari. Quello su cui insiste Oettinger è che la Ue non debba limitarsi a puntare agli obiettivi del pacchetto clima, e dunque al traguardo del 2020, ma spostare l’orizzonte nel tempo e fissare target a lungo termine più ambiziosi puntando alla “decarbonizzazione” del sistema Europa. “E’ stato saggio fissare quell’obiettivo e bisogna puntare a un mix di fonti rinnovabile da adattare ai diversi tipi di territorio. Il nostro contributo deve essere quello di migliorare la rete di trasporto dell’energia aiutando i governi e le autorità locali a individuare i siti adatti alla produzione di energia da fonti rinnovabili”. Convinto sostenitore del progetto “Desertec” in Nord Africa ha colto l’occasione per sottolineare come l’opportunità di sviluppo presentatasi non debba divenire uno “sfruttamento”, ma “l’inizio di una nuova partnership con il Continente africano, una situazione win-win”.
Non esclude il nucleare: “Ci sono paesi che vedono l’energia dell’atomo come opzione a lungo termine, non solo una tecnologia di ripiego. Devo accettare ciò. Tuttavia mi considero come un moderatore, non un ambasciatore del nucleare” per la quale sottolinea la necessità che “le centrali corrispondano agli standard di massima sicurezza, senza che i costi più elevati facciano rinunciare a tali standard”.
Il nuovo commissario si è pronto “ad intervenire con forza” nei settori della produzione di energia elettrica, della produzione industriale e dell’edilizia per raggiungere l’obiettivo di efficienza energetica del 20% entro il 2020, come previsto dalla direttiva Ue seppure a carattere unicamente indicativo: “Nei prossimi due o tre anni potremo discuterne, e vedere se dopo il 2013 sarà necessario renderlo obbligatorio se si vede che non può essere conseguito altrimenti”.
Altro tema imprescindibile la sicurezza dell’approvvigionamento per il quale il commissario tedesco ha fatto notare: “Dove ci sono risorse, queste vanno sfruttate appieno con l’obiettivo di ridurre la dipendenza esclusiva dell’Europa da un solo paese fornitore”. “Il nostro obiettivo deve essere quello di portare la materia prima, a condizioni eque e nella pianificazione di sicurezza, nel mercato europeo e quindi di metterlo a disposizione di ogni mercato nazionale e acquirente industriale, ma alle stesse condizioni”. In tal senso Oettinger ha confermato la maturazione durante quest’anno del progetto “Nabucco”, finalizzato alla realizzazione di un gasdotto che rifornisca l’Europa di gas naturale proveniente dal Caucaso.