Secondo il Rapporto 2010 relativo i sistemi energetici oceanici, dell'IEA, il settore è in forte espansione ma necessita di un ulteriore sforzo da parte dei Governi aderenti all'iniziativa.
(Rinnovabili.it) – E’ stato reso pubblico il Rapporto 2010 dell’Ocean Energy Systems Implementing Agreement (OES-IA) redatto dall’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA). La relazione, dal 2001 con solo 3 paesi aderenti, ad oggi con circa 18 membri, ci aggiorna annualmente sullo stato dell’accordo relativo i sistemi energetici legati agli oceani, nell’intento di “incoraggiare attività connesse con tecnologie che supportano la sicurezza energetica, la crescita economica e la tutela ambientale”. L’edizione 2010 riguarda il programma dei lavori su tre campi fondamentali: test, scambio e diffusione di informazioni relative gli *Ocean Energy Systems*; l’integrazione di impianti di energia oceanica con le grandi reti di distribuzione elettrica; la valutazione degli effetti ambientali e di monitoraggio dei sistemi energetici che sfruttano le maree. Nella relazione vengono quindi rese note le attività adottate da ogni paese membro in materia di energia oceanica, ad esempio il Regno Unito si è aggiudicato contratti di locazione di energia delle onde e delle maree per una potenza installata pari a 1,6 GW entro il 2020, gli Stati Uniti, mediante il National Ocean Council, hanno lanciato a luglio 2010 una nuova politica nazionale oceanica a sostegno del governo che acceleri la preparazione tecnologia e commerciale del settore. Il Governo italiano ha mostrato interesse nel promuovere l’energia delle maree attraverso un sistema di certificati verdi, pari ad un _feed in tariff_ superiore a 0,34 centesimi di euro per kWh, mentre il Madrid ha annunciato ufficialmente di voler raggiungere i 100 MW di potenza installata entro il 2020, di cui i primi 10 MW sono previsti entro il 2016 e la Corea ha impartito significativi aumenti dei finanziamenti pubblici e privati per programmi di ricerca e sviluppo (R&S) relativi all’energia oceanica, pari a circa 13 milioni di euro oltre l’avvio di un primo grande progetto sulla conversione dell’energia termica oceanica. Grazie a tutta una serie di iniziative simili a quelle citate alla fine del 2010 la potenza installata risulta essere pari a 2 MW per la _wave Energy_ e 4 MW per l’energia derivante dai flussi delle maree. Va sottolineato però che le principali tecnologie utilizzate sono in una fase iniziale di dimostrazione e alcuni prototipi stanno cominciando solo ora i primi passi verso la commercializzazione, pertanto questa potenza installata non è ancora significativa. Solo i sistemi di sbarramento delle maree costituiscono il contributo principale alla potenza installata globale di energia oceanica con circa 519 MW. In corso numerosi test per i dispositivi offshore, tecnologia grazie alla quale si spera di raggiungere una capacità installata di circa 2-4 GW entro il 2020. ci troviamo quindi di fronte ad un settore con un ampia prospettiva di crescita e sviluppo, che richiede però politiche, legislazioni e strategie di attuazione sempre più efficaci.