Rinnovabili

Obiettivo 2020: il decreto rinnovabili nel settore termico

In occasione del convegno organizzato da Fiper, (Federazione italiana produttori di energia da fonti rinnovabili), si è tornati a discutere del ruolo delle biomasse e, più in generale, del settore termico da fonti rinnovabili in Italia, in vista degli obiettivi europei per la produzione di energia verde entro il 2020.
L’incontro a cui hanno partecipato gli esperti del settore, (Enea, Gse, Osservatorio Energia REF etc), rientra nelle priorità della Fiper di riflettere sul futuro delle bioenergie ma anche di sensibilizzare la cittadinanza all’uso consapevole dell’energia termica ed elettrica.
Il recente decreto sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili approvato lo scorso 3 marzo, è stato lo spunto dal quale gli esperti di settore, nel corso dell’appuntamento, sono partiti con le loro analisi sugli sviluppi futuri delle fonti rinnovabili, con particolare attenzione al ruolo delle biomasse e agli usi termici da FER in Italia.
Secondo Costantino Lato, (direttore studi, statistiche e servizi specialistici del Gse), “il buon esito di questo nuovo decreto rinnovabili, a parer mio ma anche di molti altri, dipenderà dalla sua corretta attuazione. Sulla base degli obiettivi europei, l’Italia ha assunto la responsabilità di coprire entro il 2020 almeno il 17% degli usi finali di energia esclusivamente da fonti rinnovabili. Per raggiungere questo target bisogna agire su 3 filoni fondamentali: 1)l’elettricità da FER 2)il calore da FER 3)il FER nei trasporti, ma ancora più importante è la stabilizzazione dei consumi e quindi dobbiamo porre molta attenzione alla tecnologia applicata alle fonti rinnovabili e ai comportamenti consapevoli legati al loro uso perché – prosegue Costantini – dobbiamo far si che gli attuali 133 Mtep di consumo lordo annuo di energia elettrica in Italia rimanga invariato per i prossimi 10 anni.”
Anche secondo Vito Pignatelli,(presidente di ITABIA e Coordinatore Tecnologie Biomasse e Bioenergie dell’ENEA, nella sua relazione sui criteri di sostenibilità ambientale nella produzione di biomassa e biogas a fini energetici, ha ribadito la necessità di un’attuazione della direttiva che tenga conto di un risparmio e di un efficienza nei consumi energetici perché, spiega – “Raggiungere gli obbiettivi del PAN (come attuazione della direttiva che ha recepito la Direttiva 2009/28/CE) non vuol dire solo aumentare la quantità di energia rinnovabile che noi produciamo vuol dire anche, di pari passo, procedere con un miglioramento dell’efficienza. Questo – continua Pignatelli – sottintende che ci sono milioni di dispositivi piccoli, domestici, che utilizzano la biomassa legnosa per produrre calore e che spesso sono dispositivi inefficienti. Non a caso sono state previste misure che mirano alla sostituzione progressiva e alla rottamazione del parco di questi impianti. Perché è vero che la biomassa ha il suo contenuto energetico ma la sostenibilità complessiva nell’uso delle biomasse passa anche e soprattutto per un utilizzo efficiente e quindi per l’introduzione dell’innovazione tecnologica”. (di Matteo Ludovisi)

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