Con gli occhi del mondo puntati addosso, la responsabilità degli USA di compiere la scelta per la ripresa economica e per la sfida ambientale acquisisce un valore aggiunto. E non sembra aver fallito, perlomeno nell’impegno, l’enorme pacchetto da 787 miliardi di dollari messo a punto dall’amministrazione Obama e approvato dal Congresso. Tra i pilastri del suo “Stimulus Act” in fatti gli interventi per così dire “verdi” sono riusciti ad attirarsi più di 30 milioni di dollari ripartiti fra l’ammodernamento delle attuali infrastrutture energetiche e lo sviluppo di nuove fonti ecocompatibili. Nel dettaglio 11 miliardi andranno alla creazione delle famose smart grid, 20 miliardi per incentivi fiscali per investimenti nel settore delle energie rinnovabili, 6 miliardi per prestiti agevolati per progetti di ricerca privati nel settore delle energie rinnovabili e 4,5 miliardi per rendere edifici governativi energicamente più efficienti. Inoltre il credito d’imposta sulla produzione per le rinnovabili sarà esteso fino all’anno 2012 per l’eolico e al 2013 per biomasse, idroelettrico, geotermia e le tecnologie waste-to-energy e marine.