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Obama, il documento ‘dimenticato’ ne rivela le prossime mosse

(Rinnovabili.it) – Galeotto fu il documento e chi lo scrisse. Accidentalmente lasciato nella memoria di un pc di un hotel europeo, il file sembra contenere le linee guida del discorso che Obama sta preparando per i colloqui Onu in vista del vertice sul clima che si terrà a novembre in Messico.
Finito nelle mani del ‘The Guardian’ il documento ha rivelato un governo Usa sempre più indeciso sul da farsi in riferimento alla strategia globale sulla riduzione di inquinanti emessi dal Paese, ma certo della necessità di un accordo globale e del bisogno di sostegno alle economie in difficoltà.
Datato 11 marzo, il discorso evidenzia i punti chiave che il presidente statunitense trasmetterà ai media, dando priorità al rafforzamento della percezione del ruolo degli Stati Uniti nei negoziati Onu per la creazione di un regime globale di lotta al cambiamento climatico, chiarendo i risultati raggiunti a Copenhagen e portando a termine tutti gli obiettivi definiti, a testimonianza di una volontà che sembrerebbe non voler negoziare su elementi singoli bensì decisa a proporre un testo che includa la sola possibilità di ‘prendere o lasciare’. Questo approccio ha però diviso le nazioni durante gli incontri appena terminati a Bonn inibendo molti paesi tra cui Cina, India e Brasile che vorrebbero prendere parte all’accordo partecipando ai negoziati formali dell’Onu riferendo che l’accordo raggiunto a Copenhagen non ha validità legale e non potrà essere utilizzato come base per i futuri negoziati vista la scarsa ambizione dimostrata mancando di specifiche riguardanti le percentuali relative ai tagli delle emissioni.
Il documento di Obama elenca una serie di obiettivi strategici sui quali si dovrà fondare la comunicazione andando a rafforzare, come citato, il ruolo degli Stati Uniti come paese impegnato nella risoluzione delle problematiche legate al cambiamento climatico con riferimento soprattutto ai negoziati Onu per la creazione di un regime globale di difesa del Pianeta spingendo verso la redazione di un trattato legalmente vincolante sottolineando che, mentre un trattato vincolante sarà altamente improbabile a Cancun, sicuramente si potranno raggiungere dei progressi concreti su vari punti.
Tutto questo senza dimenticare il sostegno ai paesi in via di sviluppo che non hanno ancora i mezzi per supportare le necessarie modifiche dei sistemi produttivi, altamente dannosi per l’ambiente e sottolineando l’importanza del ruolo e della presenza dei media nei viaggi di affari che lo aspettano, continuando a rilasciare interviste a giornali e televisioni interessate all’argomento cercando di arrivare a tutte le fasce di pubblico, utilizzando anche internet e radio per diffondere gli intenti e comunicare gli eventi dando spazio ad una serie di interventi e riunioni nel mese di aprile per la definizione di una solida base a sostegno delle critiche che sicuramente verranno mosse.

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