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Obama: è il momento di una nuova Agenzia sul Climate Change

Nella speranza che entri in azione prima del 2011, il Dipartimento del Commercio Usa e il Nooa annunciano l’intenzione di creare il Climate Service, agenzia governativa che studi e riferisca sul surriscaldamento globale.

(Rinnovabili.it) – I cambiamenti climatici continuano ad essere una delle priorità dell’Amministrazione Obama, anche se all’atto pratico un impegno proattivo sembra mancare. Bassi obiettivi nazionali di riduzione della CO2 si accompagnano ai letargici progressi in Senato del Climate Bill. Nonostante il terreno politico incerto, per rafforzare la propria posizione sul riscaldamento globale il governo ha presentato i piani per una nuova Agenzia federale, il Climate Service, che si occupi dello studio dei cambiamenti climatici riunendo on-line le risorse pubbliche sul tema e mettendole a disposizione di imprese, studiosi e comuni cittadini. Il servizio, per cui esiste già il “sito web”:https://www.climate.gov/, opererà in tandem con il National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA), agenzia del Dipartimento del Commercio, come hanno spiegato dalla conferenza stampa lo stesso Segretario al Commercio Gary Locke e Jane Lubchenco direttore del NOAA.
“Che ci piaccia o no, i cambiamenti climatici rappresenta una minaccia reale”, ha detto Locke facendo eco alle parole di Lubchenco secondo cui “sempre più persone chiedono un numero maggiore di informazioni sul clima e su come questo influenzi le loro vite” e motivando in tal modo la decisione di accorpare le varie operazioni sul clima in una singola unità.
L’Agenzia è stata concepita anche per dare una mano alle aziende su temi quali l’energia eolica o l’agricoltura. “In altre parole, migliore è l’informazione climatica a disposizione delle società produttrici di energia alternativa, più redditizio potrà essere il loro business, con maggiori posti di lavoro e con maggiore possibilità di soddisfare le esigenze energetiche del paese e del mondo intero”.
In attesa che il Climate Service ottenga l’approvazione del Congresso in sede di commissione (la speranza dei funzionari è che accada entro la fine dell’anno), già se ne conosce l’organizzazione interna affidata nelle mani di Thomas Karl, direttore del National Climatic Data Center.