Pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 24 agosto, il nuovo Conto Energia – DM 6 agosto 2010 – si prepara a innovare fortemente il panorama delle tariffe incentivanti messe a disposizione dei produttori di energia fotovoltaica. Sono molte le curiosità degli operatori interessati ad accedere ai gli incentivi ma altrettanti sembrano ancora essere i dubbi sulle possibili ripercussioni sul mercato. Quali sono nel concreto i lati positivi e negativi del nuovo Conto Energia? Quali le novità più attese? E soprattutto cosa pensano gli operatori del settore? Rinnovabili.it ha dato la parola direttamente a loro, gli stakeolder, portatori di interessi in ambiti differenziati, sondando i diversi orientamenti su innovazioni, opportunità d’investimento e prospettive future aperte dal nuovo Conto Energia. Un focus per dar voce al mondo delle aziende, grazie al contributo del Responsabile ENEL.SI Guido Stratta, ma anche a quello delle associazioni di settore, con il presidente di ANIE/Gifi Gert Gremes, senza dimenticare l’opinione autorevole del GSE, con il direttore divisione operativa del Gestore dei servizi energetici, Gerardo Montanino.
*Un coro di voci positive e le novità* Il nuovo Conto Energia è stato accolto da tutti con grande entusiasmo. Tra le novità più positive, secondo Gert Gremes, “sicuramente vi è la maggiore strutturazione delle classi di potenza per gli impianti che possono beneficiare della tariffa incentivante che rispecchia ora più fedelmente l’andamento del mercato, oltre alle tariffe differenziate per gli impianti integrati in edifici innovativi e la new entry delle tariffe per gli impianti fotovoltaici a concentrazione”. Novità che erano fortemente attese dagli operatori: “Il nuovo provvedimento – aggiunge Montanino – conferma lo schema di accesso alle tariffe incentivanti previsto nel decreto precedente, correggendone alcuni aspetti che si sono rivelati poco efficienti. Allo scopo di semplificare l’attuale quadro della classificazione architettonica degli impianti fotovoltaici, ad esempio, il nuovo decreto contiene una distinzione netta tra due sole tipologie di intervento: gli impianti collocati sugli edifici, seguendo particolari criteri di posizionamento, e gli altri impianti fotovoltaici, ovvero tutti quelli non ricadenti nella tipologia precedente, ivi inclusi gli impianti a terra”.
*Tempistica* Novità che, però, non sono mancate neanche nella tempistica, come conferma sempre Montanino: “Gli operatori avranno un po’ più di tempo per predisporre la documentazione da inviare al GSE . Il decreto prevede che la richiesta di incentivazione sia inviata entro 90 giorni dalla data di entrata in esercizio dell’impianto fotovoltaico, un mese in più rispetto alla scadenza dei 60 giorni prevista dal decreto del 2007. Va però sottolineato che non corrisponde al vero il fatto che sia stato esteso il periodo a disposizione del GSE per dare risposta. Al contrario, il decreto impone al GSE di effettuare il primo pagamento entro e non oltre il termine di 120 giorni dalla data di presentazione della domanda. Questa misura è a mio parere fondamentale perché favorisce il rapporto degli investitori con gli istituti di credito individuando un termine ultimo per il versamento della prima rata dell’eventuale mutuo contratto per il finanziamento dell’impianto. Il mancato rispetto dei termini – sottolinea il direttore divisione operativa del Gestore dei servizi energetici – comporta, però, la non ammissibilità all’incentivazione per il periodo intercorrente tra la data di entrata in esercizio dell’impianto e la data di presentazione della domanda”. Il nuovo Conto Energia prevede un’innovazione anche nel sistema di invio della richiesta di ammissione agli incentivi che dovrà essere inviata esclusivamente per via telematica. “A tale riguardo il GSE – spiega Montanino – in ottemperanza alle disposizioni della delibera AEEG 173/09, ha già sviluppato una piattaforma informatica per l’invio delle richieste di incentivazione. Dopo una fase sperimentale di prova sarà consentito a tutti di comunicare con il GSE esclusivamente attraverso il portale informatico”.
*Limiti di potenza e singole tecnologie* Il decreto ha inoltre individuato nuovi limiti di potenza incentivabile relativi alle singole tecnologie specifiche impianti fotovoltaici, impianti fotovoltaici a concentrazione, impianti fotovoltaici integrati architettonicamente con moduli e componenti specificatamente sviluppati per sostituire elementi architettonici degli edifici e ha definito delle tariffe incentivanti proporzionate ai loro costi. “Il decreto – ricorda Montanino – rimanda a un successivo provvedimento ministeriale la definizione delle tariffe spettanti agli impianti che utilizzano soluzioni caratterizzate da significative innovazioni tecnologiche e dei requisiti tecnici che questi impianti devono presentare. Il GSE, analogamente a quanto fatto per il DM 2007, definirà delle guide con le modalità di presentazione della domande e con le caratteristiche che gli impianti devono presentare per poter rientrare nella potenza incentivabile disponibile per ogni singola tecnologia. Stiamo lavorando alla definizione di una guida per gli impianti integrati architettonicamente con caratteristiche innovative che, attraverso schede tecniche di dettaglio, individui tutte quelle soluzioni che per la loro specificità hanno diritto ad essere incentivate con le tariffe previste dal decreto per la categoria degli impianti che utilizzano moduli e componenti speciali pensati per l’integrazione del fotovoltaico in edilizia, più alte rispetto a quelle riconosciute agli impianti che utilizzano moduli “classici””.
*Pubbliche amministrazioni* Novità che sono state accolte positivamente anche dalle pubbliche amministrazioni. Se i soggetti responsabili degli impianti che richiedono la tariffa incentivante sono soggetti pubblici “la tariffa incentivante viene incrementata del 5% per gli impianti fotovoltaici, operanti in regime di scambio sul posto, realizzati da Comuni con popolazione inferiore a 5000 abitanti. Inoltre – fa sapere sempre il GSE – per la realizzazione di impianti su edifici pubblici (scuole, strutture sanitarie, sedi amministrative di enti locali, province autonome e regioni) è possibile ottenere, oltre alla tariffe incentivante, contributi pubblici in conto capitale fino al 60% del costo totale dell’investimento”.
Qualche perplessità Nonostante un quadro soddisfacente rimane qualche ombra sul nuovo Conto Energia. “Il limite temporale – 3 anni – e il limite di potenza incentivabile – 3000 MW – ricorda il presidente di ANIE/Gifi Gremes – rappresentano fattori di freno soprattutto in una logica industriale. Per poter sviluppare un’industria nazionale c’è bisogno di allargare gli orizzonti temporali e mirare al raggiungimento degli obiettivi al 2020 che per il fotovoltaico sono poco ambiziosi (8 GW). Io sono, però, sicuro che l’industria sia in grado di installare almeno 15 GW al 2020”. Le perplessità avanzate dal mondo delle associazioni, stando a quanto rilevato dagli analisti internazionali e nazionali, comunque non dovrebbero scoraggiare gli investitori e i privati decisi a istallare nuovi impianti anche in presenza di una riduzione degli incentivi.
*Ripercussioni e analisi di mercato* Ma verso quale direzione virerà il mercato italiano grazie al nuovo Conto Energia? Per Guido Stratta di ENEL.SI all’orizzonte sembrano esserci poche nuvole: “Il mercato italiano riceverà un ulteriore forte impulso nel breve termine grazie al 3° conto energia. Gli impianti fotovoltaici realizzati su edifici, specie quelli di piccola e media taglia saranno i preferiti e probabilmente anche l’integrazione architettonica si svilupperà in termini di volumi e soluzioni tecnologiche più mature e dedicate. A questo proposito, ad esempio, pensiamo che il nuovo sistema di incentivi comporterà per noi sicuramente un vantaggio in quanto tenderà a favorire le applicazioni di piccola taglia su edifici e coperture, in particolare se con integrazione architettonica, che sono tra i nostri principali target di mercato”.
E se prende forma un mercato del fotovoltaico italiano sempre più orientato verso impianti di piccola e media taglia, con un ruolo dominante nei prossimi anni dell’integrazione architettonica dei moduli su edifici pubblici e privati, c’è chi pensa, però, che sia necessario un lavoro a più ampio raggio per poter garantire in futuro uno sviluppo sostenibile del mercato e dell’industria. “Il PAN e il burden sharing – avverte Gremes – sono gli strumenti legislativi di riferimento per i prossimi 10 anni. Sia il mercato che l’industria potranno svilupparsi in modo sostenibile se saranno messi in gioco tariffe adeguate all’andamento dei costi dei materiali ed ai vari segmenti. In ogni caso nei
prossimi anni dovremo lavorare nell’ottica di integrare il fotovoltaico nel mix energetico nazionale e quindi guidare la transizione verso reti di distribuzione intelligenti”. Anche per Stratta un’analisi dei costi nel medio e nel lungo periodo sarà necessaria a un corretto sviluppo di tutto il comparto. Il Responsabile ENEL.SI infatti su questo aspetto si mostra ottimista: “il mercato reagirà bene, le condizioni rimarranno favorevoli in virtù di una domanda elevata nei segmenti di clienti retail, considerando anche il potenziale di riduzione nel tempo dei costi della tecnologia solare fotovoltaica”.
*Dati e stime di crescita* Le speranze degli operatori, quindi, si concentrano sul proseguimento di quell’effetto positivo di “trazione” sugli investimenti previsti dal sistema incentivante. Misure che, nel 2009, hanno consentito al mercato di cavalcare la crisi economico-finanziaria senza grosse ripercussioni. Secondo gli ultimi dati pubblicati dal GSE nel corso dello scorso anno sono infatti stati erogati circa 300 milioni di Euro per l’incentivazione degli impianti fotovoltaici, corrispondenti a un’energia di quasi 0,7 TWh. Un dato che Montanino commenta con entusiasmo: “Il 2009 è stato un anno particolarmente positivo per il mercato fotovoltaico italiano con 718 MW installati relativi a oltre 39.000 impianti entrati in esercizio in tutto il territorio nazionale. Questo risultato ha consentito all’Italia di insediarsi al secondo posto al mondo, dietro alla Germania, per potenza installata durante l’anno, e di posizionarsi al quinto posto per potenza totale in esercizio alla fine dell’anno”. Ma se questo è il passato cosa potrebbe prevedere il bilancio del 2010? “Per il 2010 – aggiunge il direttore divisione operativa del GSE – considerando il regime di incentivazione particolarmente vantaggioso, le nostre analisi prevedono una potenza totale installata a fine anno di 2500 MW per oltre 150.000 impianti fotovoltaici. Secondo le nostre stime, inoltre, ai 2500 MW in esercizio sarà imputabile, a fine anno, una produzione di 1,5 TWh per un totale di incentivi erogati pari a 600 milioni di euro”.
h4{color:#D3612B;}. LE NOVITA’
Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale lo scorso 24 agosto del “DM del 6 agosto 2010”:https://www.gazzettaufficiale.it/guridb/dispatcher?service=1&datagu=2010-08-24&task=dettaglio&numgu=197&redaz=10A10236&tmstp=1285838395781, l’iter legislativo del Conto Energia 2011-2013 è giunto alla fine; uno dei sistemi che in questi anni ha reso forte e attraente il Belpaese sul fronte dell’energia rinnovabile è pronto a rinnovare le proprie offerte per il triennio a venire, banco di prova per testare la maturità di questa tecnologia.
In realtà bisognerà aspettare il 30 giugno 2011 perché le condizioni del terzo CE si applichino completamente. Come dispone la legge 129/2010, recentemente approvata, le tariffe del secondo Conto Energia 2007/2010 sono state prorogate a tutti le istallazioni che, realizzate entro la fine del 2010, abbiano comunicato entro la medesima data, la fine lavori all’amministrazione competente al rilascio dell’autorizzazione ed entrino in servizio entro il 30 giugno 2011.
Per il prossimo triennio attendono gli operatori grandi novità che sembrano aver soddisfatto le aspettative del settore sebbene non manchino le critiche e preoccupazioni. A cominciare ovviamente dal tanto temuto taglio della tariffa incentivante, una spada di Damocle che sta facendo tremare contemporaneamente i più grandi Feed-in-Tariff europei. E se per qualcuno anche l’obiettivo al 2020 risulta essere poco ambizioso, 8.000 MW, è indubbio che l’Italia abbia finora dato sfoggio d’un ottimo trend di crescita. Seconda in Europa per potenza istallata nel 2009 la nostra nazione, almeno nelle previsioni del GSE, concluderà il 2010 raggiungendo i 2.500 MW di capacità fotovoltaica installata.
h3{color:#7A8541;}. *Classificazione e Fasce di potenza*
A partire dal 1° gennaio 2011 le istallazioni non seguiranno più le vecchie classi che perdono infatti la categorizzazione Integrati e Parzialmente Integrati per definire invece:
* *_Impianti solari fotovoltaici_* per questa classe, che comprende “impianti realizzati su edifici” e “altri impianti”, verranno maggiormente differenziate le fasce di potenza che, dalle precedenti tre, passano ora a sei: tra 1 e 3 kW; tra 3 e 20 kW; tra 20 e 200 kW; tra 200 e 1000 kW; tra 1000 e 5000 kW oltre i 5000 kW. La vera novità per questa categoria, in realtà è che dal prossimo anno includerà anche gli impianti montati su pergole, serre, barriere acustiche, tettoie e pensiline; per tutti questi ultimi sistemi l’incentivo concesso sarà calcolato dalla media aritmetica delle tariffe previste per gli “impianti realizzati su edifici” e quella degli “altri impianti”.
* *_Impianti fotovoltaici integrati con caratteristiche innovative_* vale a dire con caratteristiche innovative ad intendere tutte quelle istallazioni con moduli o componenti speciali sviluppati specificatamente per sostituire elementi architettonici. Dovranno avere una potenza nominale compresa tra 1 kW e 5.000 kW e con una suddivisione tariffaria per kW 1
200. Ai fini dell’attribuzione delle tariffe il GSE predisporrà entro il 1 gennaio 2011 una guida contenente schede di dettaglio che indichino, in riferimento alle singole applicazioni, le modalità necessarie.
* *_Impianti a concentrazione_* Categoria limitata a persone giuridiche ed enti pubblici, anche in questo caso è prevista una potenza nominale compresa tra 1 kW e 5000 kW e tre intervalli di potenza 1
1000. Per benificiare delle tariffe è necessario siano collegati alla rete elettrica o a piccole reti isolate, in modo tale che ogni singolo impianto sia caratterizzato da un unico punto di connessione alla rete, non condiviso con altri impianti fotovoltaici.
* *_Impianti fotovoltaici con innovazione tecnologica_* Rientrano in questa categoria le istallazioni dotate di moduli e componenti con significative innovazioni secondo quanto definirà un successivo provvedimento del Ministro dello Sviluppo Economico, di concerto con quello dell’Ambiente e di intesa con la Conferenza unificata.
h3{color:#7A8541;}. *Incentivi e Riduzioni*
Le nuove tariffe in riferimento alla categoria _Impianti solari fotovoltaici_ andranno incontro ad un taglio del 6% ogni quadrimestre, a partire dal primo gennaio 2011, arrivando pertanto a fine anno ad un 18% rispetto a oggi, mentre, per gli impianti che entreranno in esercizio nel 2012 e nel 2013, le tariffe saranno decurtate del 6% l’anno. Favorita invece l’evoluzione tecnologica per gli _integrati con caratteristiche innovative_ che beneficeranno di tariffe incentivanti maggiori rispetto all’altra tipologia e decurtate solo del 2% l’anno nel 2012 e 2013. Per i sistemi _a concentrazione_ entrati in esercizio dopo il 31 dicembre del 2011, invece, le tariffe saranno decurtate del 2% annuo.
h3{color:#7A8541;}. *Obiettivi nazionali*
Per ogni categoria è previsto un limite di potenza incentivabile, sotto controllo del Gestore che provvederà a comunicare sul proprio sito il raggiungimento di tali tetti massimi. Come già menzionato il target della potenza da installare entro il 2020 è stato fissato a 8 GW con un tetto di potenza incentivabile nei prossimi tre anni aumentato a 3 GW dai precedenti 2 GW e con la possibilità di usufruire delle tariffe per ulteriori 14 mesi al raggiungimento del target. A ciò si aggiungono i 200 MW degli impianti integrati con caratteristiche innovative e i 150 MW degli impianti a concentrazione. In caso di esaurimento delle disponibilità recita il decreto – hanno diritto alle tariffe incentivanti gli impianti che entreranno in esercizio entro quattordici mesi dalle date nelle quali risultano raggiunti i tetti massimi, elevando a a ventiquattro mesi il termine per gli impianti di soggetti pubblici.
h3{color:#7A8541;}. *Premi*
Il documento riporta importanti novità anche sui “premi aggiuntivi”, dando ancora una volta maggiore spazio a soluzioni che favoriscano una maggiore integrazione architettonica e una rivalutazione del luogo d’istallazione.
* Novità rispetto al Decreto del 19/02/07, sul _Premio per impianti abbinati ad un uso efficiente dell’energia:_ il risparmio energetico minimo del 10% dovrà essere calcolato su entrambi gli indici di efficienza energetica, estivo e invernale, relativi all’involucro edilizio. L’entità della maggiorazione è misurata all’entità del risparmio energetico conseguito – da dimostrare con certificazione energetica – ma non può, in nessun caso, eccedere il 30% della tariffa incentivante. Anche per gli edifici di nuova costruzione, si potrà ottenere il premio del 30% solo nel caso in cui le prestazioni energetiche per il raffrescamento estivo dell’involucro e per la climatizzazione invernale siano inferiori almeno del 50% dei valori minimi (stabiliti dal DPR 59/09).
* Una maggiorazione della tariffa del 10% è prevista per gli impianti realizzati in sostituzione di coperture in eternit o comunque contenenti amianto e del 5% per quelli che sorgono in aree industriali, commerciali o discariche, cave, siti da bonificare.
* Un più 20% della tariffa di riferimento spetterà agli impianti caratterizzati da un “profilo di scambio con la rete elettrica prevedibile”. Il provvedimento definisce sistemi con le seguenti caratteristiche: costituiti da uno o più impianti fotovoltaici gestiti dal soggetto responsabile unitariamente con un aggregato di punti di immissione, punti di prelievo e di eventuali sistemi di accumulo dell’energia, trattati su base oraria e sottesti ad un’unica cabina primaria; realizzati con uno o più impianti fotovoltaici che hanno una potenza nominale complessiva superiore a 200 kW e inferiore a 10 MW; abbiano un profilo complessivo di scambio con la rete elettrica che rispetta un programma orario nelle ore comprese tra le 8:00 e le 20:00, comunicato il giorno prima dal soggetto responsabile al soggetto attuatore con un margine di errore del 10% in ciascun giorno.
* Anche i soggetti pubblici avranno le loro agevolazioni, con un incremento del 5% della tariffa per gli impianti integrati, e ovviamente operanti in modalità di scambio sul posto, nei Comuni con meno di 5000 abitanti.
h3{color:#7A8541;}. *Cumulabilità degli incentivi*
Le tariffe incentivanti sono cumulabili esclusivamente con contributi in conto capitale in misura non superiore al 30% del costo di investimento per impianti fotovoltaici realizzati su edifici aventi potenza nominale non superiore a 3 kW, per gli impianti fotovoltaici integrati con caratteristiche innovative e quelli a concentrazione; inoltre gli impianti realizzati su edifici pubblici come scuole o strutture sanitarie hanno la possibilità di cumulare la tariffa incentivante con altri contributi in conto capitale ottenuti per lo stesso impianto fino al 60% del costo di investimento.
h3{color:#7A8541;}. *Procedure di accesso*
Cambiano per gli operatori tempistica e modalità di invio della documentazione. Come reso noto dal GSE, il nuovo decreto concede infatti al soggetto responsabile _90 giorni_ – a differenza dei 60 previsti dalla procedura attuale – dall’entrata in servizio dell’impianto per presentare la domanda ed esclusivamente via fax o tramite posta elettronica certificata (PEC), mentre tutta la documentazione dovrà essere fornita telematicamente, utilizzando l’apposito portale https://applicazioni.gse.it. Oltre i 90 la richiesta non sarà ammessa alle tariffe incentivanti per il periodo intercorrente fra la data di entrata in esercizio dell’impianto e la data di comunicazione della domanda. Il Gestore avrà 120 giorni, e non più 60, per determinare la tariffa ed erogare l’incentivo.