(Rinnovabili.it) – E’ stato concordato al Consiglio Ambiente di Lussemburgo un accordo politico in relazione alla proposta di Direttiva sulle emissioni degli impianti industriali; le nuove leggi che recepiscono le istanze portate avanti dal Governo Italiano, permetteranno di diminuire l’inquinamento prodotto dalle industrie quali acciaierie, centrali elettriche e impianti di raffinazione, agroalimentari e zootecniche.
Le strutture esistenti dovranno uniformarsi alle nuove leggi sulle emissioni entro il 2016, con un margine di controllo che lascia spazio agli adeguamenti fino al 2020.
Tra le più importanti proposte italiane accolte nel testo finale:
* viene lasciata all’autorità competente sufficiente discrezionalità sui contenuti delle autorizzazioni, in quanto si potranno stabilire disposizioni che si discostino dai livelli di emissione basati sull’applicazione delle migliori tecniche disponibili in casi specifici, con riferimento alle condizioni locali e tecnico-economiche dei singoli impianti;
* per quanto riguarda il settore energetico, è stato concesso un periodo transitorio di 5 anni per l’adeguamento dei Grandi Impianti di Combustione ai nuovi valori limite di emissione;
* per le raffinerie, è prevista una clausola di revisione con la definizione di una normativa ad hoc che dovrà tener conto delle specificità del loro sistema energetico;
* le condizioni delle autorizzazioni potranno essere riesaminate ogni 5 anni;
* sono stati esclusi gli impianti di combustione di piccola taglia (sotto i 50MW) che non avrebbero potuto sostenere gli oneri.
La Direttiva sulle emissioni industriali va ad aggiungersi alle sette leggi gia esistenti in materia di qualità dell’aria, compresa la direttiva sulla prevenzione e riduzione integrata sull’inquinamento dei grandi impianti di combustione.