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Nuova classificazione della biomassa firmata JRC

(Rinnovabili.it) – Fin dalla sua pubblicazione, nel maggio di quest’anno, l’articolo “Una panoramica sulla composizione chimica della biomassa”:https://www.sciencedirect.com/science?_ob=ArticleURL&_udi=B6V3B-4XNGJ82-1&_user=10&_coverDate=05%2F31%2F2010&_rdoc=1&_fmt=high&_orig=search&_origin=search&_sort=d&_docanchor=&view=c&_acct=C000050221&_version=1&_urlVersion=0&_userid=10&md5=b36d563008f29f03cca2c9a0d1357715&searchtype=a non solo è entrato di diritto nei migliori 25 pezzi 2010 di ScienceDirect, ma ha aperto una nuova strada per la classificazione della materia prima biologica.
La pubblicazione è il risultato della ricerca di alcuni scienziati risultati dell’Istituto dell’Energia del JRC europeo in collaborazione con l’Accademia bulgara delle scienze che hanno analizzato i dati per 86 varietà di biomassa (legnosa, erba, paglia, gusci, noccioli, biomassa di origine agricola e animale, alghe, rifiuti e biomasse contaminate, ecc). Lo studio ha previsto una revisione critica dei dati ad oggi conosciuti combinata con studi sperimentali avviati a livello mondiale per analizzare la composizione chimica dei vari tipi di materie prime della biomassa, con un particolare focus sugli elementi inorganici. E’ stato dimostrato che la composizione è altamente variabile a causa delle forti variazioni nell’origine e nella storia delle biomasse naturali e antropiche. In particolare sono stati trovati cinque gruppi di elementi di inter-correlazione,: (1) C – H, (2) N – S – Cl, (3) Si – Al – Fe – Na – Ti, (4) Ca – Mg – Mn, e (5) K – P – S – Cl. Anche se i motivi alla base di queste inter-correlazioni all’interno di ciascun gruppo sono ancora oggetto di indagine, i gruppi identificati costituiscono un modo naturale per classificare i diversi tipi di biomassa. Poiché gli elementi chimici presenti in una biomassa determina molte delle loro proprietà, un sistema di classificazione in base alla composizione elementare è di fondamentale importanza per l’utilizzo avanzato e sostenibile della biomassa e della sua trasformazione in energia. Ad esempio, il sistema potrebbe aiutare a predire la composizione e il comportamento dei residui inorganici, cioè delle ceneri, che si formano durante la combustione e gassificazione delle varie miscele.

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