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Nucleare scontro tra governo e opposizione

Ai progetti del ministro Scajola risponde l'onorevole Lulli del Pd che controbatte le future scelte del piano energetico governativo, soprattutto per quello che riguarda il ritorno al nucleare

Il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, nel suo intervento al convegno romano “Energia e prezzi. Quanto costa la speculazione?”, aveva assicurato che massimo entro 31 dicembre il governo avrebbe individuato i criteri per la selezione dei siti destinati ad accogliere i nuovi impianti nucleari.
“Entro la fine della legislatura – aveva ribadito il ministro Scajola – contiamo di porre la prima pietra della prima centrale nucleare, e contiamo di arrivare al 25% della produzione di energia nucleare entro il 2020″. Scajola aveva poi sottolineato che nonostante il problema energetico potrà essere risolto in una sola legislatura, il nostro paese dovrà assolutamente ridurre la dipendenza dall’estero il prima possibile.
Ovviamente non si è fatta attendere la risposta dell’opposizione che per voce dell’On. Andrea Lulli, capogruppo Pd in commissione Attività produttive della Camera, ribatte: “Sul nucleare il governo, ancora una volta, fa propaganda. Le proposte contenute nel provvedimento su sviluppo e internazionalizzazione delle imprese e l’energia sono del tutto insoddisfacenti”.
“La scelta del ritorno al nucleare ci auguriamo che riguardi gli impianti di quarta generazione, sui quali la ricerca attualmente è in fase avanzata. Sarebbe discutibile infatti impegnare ingenti risorse per la costruzione della prima centale nel 2018 quando ne potremmo avere di quarta generazione nel 2020-2025. Nelle proposte del governo – ribadisce Lulli – non è prevista neanche la realizzazione di un sistema che permetta di gestire eventualmente il nucleare in termini di sistema e in sicurezza affrontando il problema del deposito delle scorie, del decomissioning (cioè lo smantellamento delle centrali) e della istituzione di una agenzia indipendente sulla sicurezza nucleare. Da parte nostra, questi temi li abbiamo posti nel confronto con la maggioranza e col governo. È necessario – conclude Lulli – che la politica ascolti gli esperti in materia sia a livello nazionale che internazionale in modo da avere il massimo di informazione per prendere decisioni serie e lungimiranti”.

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