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Nucleare, Scajola: ora in Italia attenzione e interesse

Il ministro ha colto una "inversione di tendenza" degli italiani verso le centrali nucleari e dichiara che quello con la Francia non è che un primo passo verso accordi più ampi a livello europeo

Sul fronte dell’energia nucleare, il ministro dello Sviluppo Claudio Scajola, in merito all’accordo siglato tra Berlusconi e Sarkozy, e che vede impegnate l’Edf e l’Enel, lo definisce il primo passo nel cammino di una più vasta collaborazione europea.
Il protocollo, ha dichiarato il ministro, “non costituisce alcun vulnus per le prerogative del Parlamento”. E riferendosi ai siti di collocazione delle centrali si dice certo che “ci sarà concorrenza tra i territori”.
Infatti “quando saranno definiti i criteri per l’idoneità dei siti e la conformità normativa su sicurezza ed efficienza, ci sarà concorrenza tra i territori per ospitarli – ha chiaramente spiegato Scajola – e ci sarà concorrenza non solo fra gli operatori ma anche fra i territori. Mi pare di cogliere già in queste settimane un’inversione di tendenza, un’attenzione e un interesse a capire che avere una centrale nucleare per un territorio vuol dire avere ricchezza”. “Non capisco – ha aggiunto – come sia possibile che in Francia, a distanza di pochi chilometri da noi e con la stessa base culturale, ci debbano essere territori ambiziosi di avere centrali nucleari e da noi si debba avere paura”.

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