Novantasette rose bianche e rosse a zero emissioni provenienti da serre sarde alimentate con energie rinnovabili. È il dono che il presidente della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci, ha fatto recapitare all’astrofisica Margherita Hack, che il 12 giugno compirà gli anni e che in diverse occasioni si era espressa in favore del nucleare in Sardegna. Ma che ora ha cambiato idea annunciando il proprio ‘si’ contro il nucleare. “I sardi – ha dichiarato il presidente Cappellacci – l’hanno già detto alle urne, oggi lo diciamo coi fiori: no al nucleare e sì alle energie rinnovabili. E lo diciamo con 97 rose – ha aggiunto – come la percentuale dei cittadini che il 15 e 16 maggio scorso hanno votato no alle centrali nell’Isola, con l’affluenza più alta mai raggiunta per un quesito referendario (60%)”.
Un omaggio che vuole essere anche un segno di apprezzamento quanto recentemente espresso dall’astrofisica sui media, dove è sembrato aver corretto le sue posizioni in campo energetico: “No alla costruzione di centrali nucleari in Italia”, “preferibile sviluppare al massimo la ricerca sulle rinnovabili”. Un chiarimento reso necessario, a detta della stessa autrice, dopo le polemiche suscitate dalle sue dichiarazioni a favore dell’atomo, quando aveva indicato proprio la Sardegna come luogo ideale per ospitare centrali atomiche, vista la bassa sismicità dell’area.
Pace fatta, dunque, tra l’astrofisica fiorentina e il popolo sardo, poco propenso a immaginare la propria Isola come sito ideale per reattori atomici e depositi di scorie radioattive. Soprattutto in un momento in cui la Regione, con il nuovo progetto Sardegna Co2.zero, sta spingendo l’acceleratore sul piano energetico regionale e sulla sostenibilità. Il piano punta a trasformare la Sardegna nella regione più pulita d’Europa, attraverso lo sviluppo della green economy e l’azzeramento delle emissioni inquinanti, e prevede, tra gli altri obiettivi, l’attuazione di misure per la riduzione di emissione di anidride carbonica, la transizione da centrali ad olio combustibile a quelle a gas metano, il raggiungimento di una quota importante di energia prodotta da rinnovabili. “Fa piacere che la professoressa abbia modificato le proprie convinzioni – ha detto Ugo Cappellacci, che assieme alle rose coi colori sardi ha inviato alla Hack una lettera aperta – la Sardegna sta invece confermando di saper scegliere il proprio futuro in autonomia, di certo anche attraverso lo scambio e l’ascolto di opinioni diverse, ma forte della convinzione che solo la collettività formata da chi ci vive e lavora può decidere come disporre del proprio territorio, pensando non solo per sé ma per i propri figli e per le generazioni che verranno”.