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Nucleare, no della Regione: meglio le rinnovabili

L'assessore Zanichelli: "Accordo conveniente solo per la Francia".

Mentre il governo investe sul nucleare per risolvere i problemi energetici e incassa l’accordo stretto ieri con la Francia, la Regione Emilia-Romagna propone altre ricette. “Efficienza (quindi risparmio), buoni comportamenti e l’utilizzo di fonti rinnovabili”. Questi gli ingredienti elencati dall’assessore all’Ambiente della regione, Lino Zanichelli, per escludere l’impianto delle centrali nucleari in Emilia Romagna. L’accordo fra Roma e Parigi non convince affatto l’assessore, che interpreta l’intesa come “una scelta difensiva e ideologica”. I vantaggi, per i vicini d’oltralpe, ci sono: “L’accordo mi sembra molto conveniente per la Francia- prosegue- che ha energia ed esporta così la sua produzione”. Ma non per l’Italia, che “dovrebbe puntare sull’innovazione” attivandosi nei tre ambiti evidenziati dal responsabile regionale all’Ambiente.
Mentre l’accordo stretto ieri prevede la realizzazione di centrali di terza generazione, “sarebbe importante fare ricerca sul nucleare di quarta generazione”, spiega poi Zanichelli. Quindi un rammarico nei confronti della mancata importanza data finora dall’esecutivo al settore dei trasporti, dal quale dipende l’impiego di petrolio. “Ci aspettiamo che il governo investa di più nella mobilità”.