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Nucleare: il rilancio di Enel

Secondo Simone Mori, Direttore Regolamentazione e Ambiente dell’Enel, quanto alle fonti di approvvigionamento per soddisfare il fabbisogno energetico nazionale l’obiettivo di base resta quello di avere un mix energetico bilanciato, tuttavia, in tale condizione, per sostenere la richiesta è necessario che una quota parte sia coperto dal nucleare. Queste dichiarazioni, effettuate nell’ambito del Convegno organizzato da Confindustria in collaborazione con Enel “Il contributo dell’Italia nella lotta al cambiamento climatico” portano alla naturale conseguenza che in quest’ottica, nell’arco di un decennio, entrerebbero in esercizio nuove centrali nucleari di terza generazione. Enel vanta esperienza, capacità e tecnologia nel settore, maturata in contesti internazionali come Slovacchia, Spagna e Francia e quindi ritiene di poter sostenere e promuovere il rilancio del nucleare in Italia, ricordando affidabilità e sicurezza che le nuove tecnologie hanno permesso di raggiungere. Quanto alle proporzioni in base alle quali il nucleare dovrebbe intervenire nel bilancio energetico, questo dovrebbe coprire circa un quarto dello stesso, quindi, considerati i dati stimati al 2020 con una domanda di circa 400 TWh, il nucleare fornirebbe 100 TWh, ovvero l’equivalente di 7-8 impianti nucleari. Tuttavia, secondo Mori, affinché il quadro delineato possa concretizzarsi è necessario che in Italia venga definito un quadro legislativo chiaro e strumenti più incisivi; inoltre dalle dichiarazione dello stesso si evince come vi sia la consapevolezza che il ricorso al nucleare non sia la soluzione nella lotta contro i cambiamenti climatici derivanti dal surriscaldamento globale, ma in sostanza fa parte di essa.

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