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Nucleare: dal ministro, ai partner esteri, alle scorie

Una panoramica di notizie e interventi intorno al mondo del filo-nuclearisti. Si va dalle motivazioni economiche di un ministro, alle dichiarazioni di disponibilità di partnership di un'azienda straniera, alle opinioni sulla realizzazione di una centrale nucleare e sullo smaltimento delle scorie radioattive.

*Nucleare nel mix* – Secondo Scajola è ora di cambiare rotta, “perchè le politiche energetiche rappresentano una priorità di questo paese”. E spiega come e perché, secondo lui, “abbiamo bisogno di un mix diverso, composto per il 50% dal fossile, che comprende gas e carbone pulito, per il 25% da fonti rinnovabili, compreso l’idroelettrico che con il 12% è arrivato ai minimi storici dal 1993, e per il rimanente 25% dal nucleare. Un ritorno al nucleare – conclude il ministro – di cui non dobbiamo avere paura, come dimostrano molti grandi paesi europei. O forse noi siamo gli unici intelligenti e gli altri sono tutti stupidi?”.

*Partnership europea* – Quando e se il governo farà una scelta nucleare, la Edf, direttamente o attraverso Edison, sarà pronta a collaborare al programma nucleare. Questo è quanto reso noto oggi da Bruno D’Onghia, responsabile di Edf Italia, assicurando che il gruppo francese può fornire un contributo in particolar modo per il know-how tecnologico. “Quando ci sarà il momento di fare gli investimenti, vedremo – ha dichiarato nel suo intervento al “Forum Energetico internazionale” – in ogni caso possiamo contare su un partner importante come Edison. Per l’affermazione del nucleare – ha spiegato – servono due cose importanti: un quadro giuridico coerente ed efficiente e una Autorità di sicurezza che disponga risorse e competenze adeguate. Accanto a queste due priorità – secondo D’Onghia – è necessario che l’Ue adotti regole-base di sicurezza standard per tutti gli stati membri”

*Scorie radioattive* – Quello delle scorie nucleari è un problema sociale più che tecnico. Questo almeno ha sostenuto Sergio Orlandi, direttore dell’Ingegneria di Ansaldo Nucleare (Finmeccanica), specificando che per costruire un impianto è fondamentale instaurare una discussione con le popolazioni che vivono nelle vicinanze del sito.
E, sempre in tema di scorie, Orlandi ha illustrato, ancora al Forum Energetico Internazionale, che “la quantità di rifiuti prodotti da una centrale è estremamente ridotta. Una centrale da 1.000 Mw utilizza circa 20 tonnellate di combustibile all’anno e di queste solo il 3,5 diventano rifiuti”. Per la gestione delle scorie radioattive, una delle opportunità, a suo avviso, è quella del deposito geologico (cioè sotterrarle _n.d.r._) che evidentemente Orlandi ritiene una “soluzione tecnicamente adeguata”. Anche in questo caso, ha chiarito “serve trasparenza di gestione e partecipazione delle popolazioni locali”.