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Niente aspettative per il “clima” al prossimo G8 in Giappone

E' il parere del negoziatore britannico per il riscaldamento climatico, che invita a non farsi illusioni sulle intese che potrebbero verificarsi sul problema "clima" nel prossimo meeting in Giappone

“Dobbiamo essere prudenti e non attenderci grandi cose nel corso delle conversazioni della prossima settimana”. Questa è l’opinione di John Ashton, il negoziatore britannico per il riscaldamento climatico, che, durante una conferenza stampa a Tokyo, a messo in guardia da qualsiasi ottimismo, dichiarando che non bisogna coltivare troppe aspettative nei confronti del vertice dei Paesi industrializzati del G8, dal 7 al 9 luglio a Toyako, nell’isola giapponese di Hokkaido.
“Non assisteremo ad alcun progresso importante negli sforzi mondiali riguardanti il clima – ha chiarito Ashton – perchè le condizioni attuali non si prestano a ciò e dobbiamo ancora costruire il consenso politico di cui abbiamo bisogno”.
Quest’anno è il Giappone a presiedere il G8, con l’obiettivo dichiarato di focalizzare l’attenzione sul riscaldamento climatico, anche se Yasuo Fukuda, il primo ministro giapponese, ha ammesso che anche stavolta il vertice potrebbe chiudersi con un nulla di fatto in merito alle quote di emissione di gas serra a medio termine.
Uno dei motivi è ad esempio che gli Usa, (l’unico grande Paese industrializzato a non aver ratificato il protocollo di Kyoto) ritengono che il G8 non sia il forum più adeguato per discutere di riscaldamento climatico.
In conclusione, secondo Ashton, gli altri Paesi del G8 devono mandare ”segnali forti” ai paesi emergenti, vedi Cina e India, perchè si coordinino gli sforzi di questi con quelli dei Paesi ricchi per tagliare le emissioni di Co2.