Rinnovabili

News Enti Locali dal 16/10/07 al 22/10/07

*_ECOCASA 2008: L’EDILIZIA SOSTENIBILE IN MOSTRA A REGGIO EMILIA_*

_Tratto da Mondocasablog.it_

22/10/07 – *Reggio Emilia* – L’edilizia è protagonista di una nuova rivoluzione energetica basata sui principi del risparmio, l’uso di fonti rinnovabili ed una maggiore qualità abitativa. ECOCASA 2008 si propone come luogo di incontro sui temi delle sostenibilità economica ed ambientale nell’edilizia, fra operatori del settore, tecnici, progettisti e cittadini. Acquistare casa oggi o decidere di recuperare un edificio esistente, significa anche chiedersi quanto consumerà per la climatizzazione invernale ed estiva. Quale comfort è in grado di offrirci. A queste ed altre domande ECOCASA 2008 vuole dare risposte concrete attraverso un insieme sinergico di iniziative (mostre, convegni, seminari, dimostrazioni), in grado di valorizzare le esperienze e le novità del mercato.
L’edizione 2008 di ECOCASA conferma la significativa presenza di convegni con relatori di interesse nazionale che coinvolgeranno Enti Pubblici, Università, Associazioni di Categoria, Aziende.
Le novità riguardano la contemporanea organizzazione di:
• seminari di formazione sui temi dell’efficienza energetica degli edifici;
• tavole rotonde promosse dalle aziende espositrici che potranno utilizzare gli spazi messi loro a disposizione dalla Fiera.
ECOCASA 2008 pone al centro dell’interesse la casa e i suoi abitanti. All’interno della mostra espositiva, verrà attrezzata un’area dimostrativa con soluzioni a basso consumo energetico, che servirà come cantiere didattico a disposizione dei visitatori.

*_SOCOTHERM: INAUGURATA LA NUOVA “MARINE BASE” DI MODICA-POZZALLO, SICILIA_*

_Tratto da Larepubblica.it_

22/10/07 – *Roma*- Socotherm S.p.A., società leader mondiale nel rivestimento protettivo di tubazioni per l’estrazione ed il trasporto di petrolio, acqua e gas, ha inaugurato il nuovo impianto di Modica-Pozzallo, (Ragusa), Sicilia. Lo comunica una nota.
L’Ing. Zeno Soave, Chairman e CEO del Gruppo Socotherm, ha ufficialmente inaugurato la nuova “Marine Base” (Impianto Rivestimento Tubi a servizio del mercato offshore) di Pozzallo, alla presenza di tutto il Management del Gruppo Socotherm nel mondo, delle autorità locali e degli ospiti arrivati all’evento sia dall’Europa sia dal resto del mondo.
Oggi erano infatti presenti le autorità politiche ad amministrative della Provincia di Ragusa, l’Assessore Regionale al Territorio e all’Ambiente D.ssa Rossana Interlandi, il Presidente di Confindustria Sicilia Dr. Ivanhoe Lo Bello, il Dott. Carlos Saturnino Vice-Presidente di Sonangol e Chairman della controllata Socotherm Angola, i rappresentanti di alcune Società clienti, la stampa nazionale e la stampa locale.
La nuova “Marine Base”, situata nel porto di Pozzallo (RG), è un importante snodo per il settore dell’Oil & Gas in Sicilia, al centro del Mediterraneo, al servizio dei futuri progetti programmati nell’area. Comprende un’area coperta di circa 12.000 mq con impianti di rivestimento anticorrosivo interno ed esterno, isolamento tubi per Deep Water ed un’area scoperta di circa 128.000 mq con un impianto di appesantimento e, quanto prima, con un impianto di doppio giunto.
Il nuovo sito di Pozzallo, si legge sempre nella nota, sarà al servizio, con le più avanzate tecnologie, dell’industria europea di fabbricazione tubi nonché dei vari progetti previsti nell’area del Mediterraneo e del Nord Africa e del mercato degli acquedotti Siciliano.
La nuova struttura comprenderà anche un centro avanzato di Ricerca e Sviluppo che si affiancherà ai due già esistenti del Gruppo Socotherm di Adria (RO) e Escobar a Buenos Aires.
Nella realizzazione del nuovo stabilimento è stata data particolare importanza alla Salute, Sicurezza e Ambiente (HSE) sia per quanto riguarda gli impianti realizzati sia durante la fase di realizzazione della Marine Base.
Siamo orgogliosi di poter affermare che su un totale di 200.000 ore lavorative, impiegate nei 16 mesi di lavoro per la realizzazione di questo stabilimento, non abbiamo avuto nessun incidente sul lavoro.
In questo sito è stato inoltre installato il primo impianto fotovoltaico in Italia che utilizza, per la vetrata della palazzina uffici, la tecnologia del “see-through”, cioè del doppio vetro sandwich con inserita micropellicola di silicio amorfo, sistema in grado di rendere autosufficiente energicamente la palazzina.
L’impianto fotovoltaico installato ha una capacità di 0,75 MW e rappresenta la prima applicazione della nuova controllata del Gruppo Socovoltaic Systems, nata per progettare ed installare sistemi integrati fotovoltaici per uso civile ed industriale.
L’investimento complessivo, compreso anche l’impianto fotovoltaico, si avvicinerà ai 30 milioni di Euro, conclude la nota.

*_ABRUZZO SOTTO ASSEDIO:93 CENTRALI IDROELETTRICHE PER 27 FIUMI_*

_Tratto da Primadanoi.it_

22/10/07 – *Regione Abruzzo* – E’ un dato giudicato allarmante quello delle richieste totali di installazioni di centrali idroelettriche depositate presso gli uffici della Regione.
Le associazioni ambientaliste che si oppongono allo sbarramento del Pescara, proprio per la costruzione di una centrale di energia rinnovabile, hanno effettuato una meticolosa ricerca «che non è stata affatto facile» tra le richieste di nulla osta operata da una serie di società che vorrebbero sfruttare la forza dei fiumi per produrre energia.
Quello che viene fuori è un dato allarmante «che nemmeno la Regione conosce» poiché l’accusa principale degli ambientalisti è quella di non avere «una politica seria in materia di energie rinnovabili» e di non aver approntato «strategie ed un piano che preveda investimenti ed indichi le direzioni da seguire».
Così l’Abruzzo è diventato terra di conquista per grandi e piccoli gruppi che, grazie anche alle recenti normative che incentivano l’energia rinnovabile, potranno avere un loro proprio mercato milionario, non tanto per la produzione di energia, quanto per la compravendita e la commercializzazione di quelli che la legge definisce “Certificati verdi”.
La legge prevede, infatti, che ogni impresa che opera nel campo dell’energia destini una parte degli investimenti a quella rinnovabile.
Poichè sono tantissime le attività che,per diverse ragioni, non riescono a produrla e quindi acquistano i certificati (quota di energia rinnovabile).
E dai dati forniti dagli ambientalisti si può notare come gli introiti derivanti da questi certificati siano di gran lunga superiori alla produzione di energia elettrica e al ricavo diretto della vendita di questa.
«E’ un problema che ormai non possiamo più rimandare», ha spiegato Giovanni Damiani, ex Verdi e professore universitario che da sempre si batte per un corretto utilizzo del territorio, «è inammissibile che su 27 fiumi ci possano essere 93 richieste di installazione di centrali elettriche, addirittura, secondo alcuni, sarebbero di più: oltre le 120 unità. Progetti grandi e piccoli, più o meno invasivi, che mirano allo sfruttamento dei nostri fiumi, praticamente tutti quelli della regione Abruzzo, quelli che hanno una grossa portata e quelli che invece ne hanno una minima. Progetti che prevedono in alcuni casi uno sbarramento completo, in altri, parziale ma in ogni caso si avrà un impatto devastante sull’ecosistema circostante e non solo dei nostri fiumi. Non può esserci nulla di più invasivo e sconvolgente per un fiume che lo sbarramento».
Dati di sicuro preoccupante che potrebbero trasformare la nostra regione la prima in Italia con il maggior numero di centrali idroelettriche presenti e questo perché tuttora mancherebbe una normativa regionale seria che delimita il numero, per esempio, di domande da accogliere cosa che invece è successo alle altre regioni.
È forse questa una delle ragioni che hanno fatto scattare in moltissime imprese l’idea di venire proprio qui.
Sempre secondo gli ambientalisti allo sfruttamento eccessivo dei fiume dovrebbe contrapporsi lo sviluppo organico delle altre forme di energia rinnovabile, meno impattanti come il fotovoltaico o l’eolico.
E così per ogni fiume ci sono almeno tre o quattro richieste di centrali, ed è francamente difficile ipotizzare l’accoglimento di tutte.
Per il fiume Sagittario sono cinque richieste, per il Sangro sono addirittura 15, per il fiume Pescara sono 9, per il Liri sono 10, per il Foro soltanto una centrale all’altezza di Fara Filiorum Petri.
Per il torrente Verde, nei pressi di Fara San Martino sono ben 7 le richieste da parte dei pastifici della zona.
La lista è lunga e la pubblichiamo integralmente suddivisa per corso d’acqua, con il numero totale degli interventi, il comune nel quale si dovrà costruire, l’impresa proponente e la produzione totale di energia stimata.

*_FOTOVOLTAICO: CORSO GRATIS_*

_Tratto da Enaip.piemonte.it_

22/10/07 – *Regione Piemonte* – Come risparmiare sulla bolletta, producendo energia elettrica? La risposta si chiama “pannelli fotovoltaici”, dispositivi capaci di convertire il calore prodotto dalla radiazione solare in energia elettrica in corrente continua.
Vista la richiesta di queste nuovo tecnologie presso il Centro Enaip di Oleggio, è in partenza un corso gratuito di” TECNICO INSTALLATORE IMPIANTI FOTOVOLTAICI”, che rilascia un Attestato di Specializzazione provinciale. Si tratta di un percorso di 600 ore, di cui 240 di stage, rivolto a disoccupati, realizzato in collaborazione con la società Daneco-Renergies Italia.
Il Tecnico installatore di impianti fotovoltaici opera su impianti sia del tipo stand alone che grid connected in attività di installazione, collaudo, messa in servizio, manutenzione ordinaria e straordinaria; si interfaccia con il cliente, con il progettista dell’impianto e con i fornitori dei componenti al fine di curare gli aspetti pratici di miglior integrazione dell’impianto nell’architettura pre-esistente e di miglior efficienza dell’impianto, nonchè di scelta dei materiali e dei componenti ispirata al rispetto della normativa e ad alti livelli di qualità e di sicurezza.
Per informazioni e iscrizioni: Enaip Oleggio- viale Paganin 21- tel. 0321-94440
ilaria.miglio@enaip.piemonte.it

*_CESENA – CNA PROMUOVE ”L’ENERGIA CHE CONVIENE”_*

_Tratto da Romagnaoggi.it_

22/10/07 – *Cesena* – Giovedì 25 ottobre alle 20.30, presso la sala Verde della Fiera di Cesena , si terrà un seminario sul risparmio energetico organizzato da CNA per far conoscere ai cittadini gli aspetti meno noti delle problematiche legate all’energia: le opportunità in termini di incentivi fiscali, ma anche tecnologie. Presiede i lavori Loris Mariotti, presidente CNA Econaturale; intervengono Kristian Fabbri, esperto settore energetico, “Incentivi per le strutture e sul fotovoltaico”; Roberto Zecchini, tecnico ASL “Incentivi relativi agli impianti termici”; Marco Biguzzi, referente provinciale Imposte Dirette della CNA, “Aspetti fiscali degli incentivi”. Saranno predisposti allestimenti di materiali, a cura dei consorzi Arcobaleno Cesena; CAIEC; CEAR; CIAF.
“L’iniziativa, spiega Luigi Barilari, resp.le provinciale CNA Costruzioni, è stata promossa in quanto oggi per i cittadini è possibile adottare tecnologie di risparmio energetico, usufruendo di significativi incentivi, ma queste opportunità non sono ancora conosciute a sufficienza. Così come accade per l’adozione di sistemi che utilizzano energie rinnovabili, che nel nostro Paese sono ancora scarsamente utilizzate. Per certi aspetti è quasi incomprensibile perchè , a fronte di condizioni climatiche molto favorevoli, l’energia fotovoltaica abbia ancora un uso così limitato in Italia. E’ esistito indubbiamente in passato un problema di scarsa volontà politica, oggi però le norme previste invertono la tendenza, incentivando questi processi di passaggio dalle energie tradizionali e quelle alternative e rinnovabili“.
Aggiunge Diego Prati, resp.le provinciale CNA Installazione e Impianti : “Gli operatori del settore dell’impiantistica ed installazione, sostenuti da CNA, si sono attivati con una serie di iniziative, tra cui quella di Forlì ed una per il comprensorio cesenate che si terrà a Cesena il prossimo 25 ottobre, proprio per far conoscere non solo agli operatori, ma soprattutto ai cittadini, queste problematiche.
Infine, voglio sottolineare anche la nuova modalità scelta, un incontro informativo con esperti del settore privato e pubblico, ma anche la possibilità di visionare direttamente tecnologie, attrezzature, grazie ad una mostra allestita in concomitanza con il seminario, a cura di una serie di importanti consorzi del nostro territorio, che consentirà agli intervenuti di capirne le modalità di funzionamento e l’utilizzo in ambito domestico“.

*_PRENDE IL VIA IL PROGETTO – DISTRETTO AGRO-ENERGETICO APPULO-LUCANO_*

_Tratto da Gravinaonline.it_

22/10/07 – *Gravina di Puglia* (Bari) – Al via il progetto “Distretto agro-energetico appulo-lucano” promosso dalla cooperativa agricola Silvium Giovanni XXIII: parte la sperimentazione di colture energetiche su 150 ettari di terreno.
Prende il via il progetto “Distretto agro-energetico appulo-lucano” per favorire la sperimentazione e la produzione di colture energetiche alternative alla tradizionale cerealicoltura in Puglia e Basilicata.
Nel corso del convegno odierno “Sviluppo delle filiere agri-energetiche: emergenze ed opportunità” organizzato nell’ambito della rassegna Agrilevante è stata annunciato l’avvio dell’iniziativa e, in particolare, della semina su 150 ettari di terre dislocate nell’area murgiana per la sperimentazione di colture dedicate alla produzione di energia. L’attenzione sarà rivolta a colture da olio come colza e brassica carinata per la produzione di biodiesel o di oli grezzi destinati alla cogenerazione di energia elettrica e calore e a cereali a paglia per la produzione di biomassa da destinare a processi di digestione anaerobica per l’ottenimento di biogas.
Il progetto “Distretto agro-energetico appulo-lucano”, promosso dalla Società Cooperativa agricola Silvium Giovanni XXIII di Gravina di Puglia (BA) in collaborazione con il Dipartimento di Scienze delle Produzioni Vegetali (DSPV) della Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di Bari e con il sostegno di Banca Popolare di Puglia e Basilicata, comporta l’avvio di attività dimostrative su scala aziendale di colture energetiche per favorire lo sviluppo di un distretto agro-energetico interregionale tra la Puglia e la Basilicata.
Le attività vengono realizzate presso aziende di soci della cooperativa agricola Silvium Giovanni XXIII dislocate in aree rappresentative dei comprensori agricoli interessati al progetto, alle quali vengono offerte le competenze tecnico-scientifiche del Dipartimento di Scienze delle Produzioni Vegetali della Facoltà di Agraria, impegnato da oltre un quindicennio in studi sulle colture ad uso energetico e sulla definizione di sistemi colturali idonei ad un loro inserimento negli ordinamenti produttivi tipici dell’area di studio.
«L’attività – sottolinea il Prof. Giuseppe De Mastro, responsabile scientifico del progetto – prende avvio nei prossimi giorni con le semine delle colture dedicate alla produzione di energia a cui seguirà una fase di analisi sul valore agronomico, energetico-ambientale ed economico per individuare i percorsi tecnici-colturali più idonei allo sviluppo delle diverse filiere agroenergetiche. Una seconda fase prevede lo studio di fattibilità attraverso la definizione di un modello organizzativo di filiera inserito in un contesto distrettuale. »
«Una sperimentazione su ben 150 ettari – commenta Enzo Tucci, Project Manager della Cooperativa agricola Silvium Giovanni XXIII – rappresenta un primato a livello dimensionale in Italia e dimostra l’interesse del mondo agricolo locale verso le opportunità che riservano le colture agroenergetiche e quindi verso una visione moderna dell’agricoltura. La diffusione di coltivazioni appositamente realizzate per usi energetici rappresenta non solo una notevole opportunità di sviluppo e una fonte di reddito alternativa ma consente anche di far fronte all’approvvigionamento di energia da fonti rinnovabili contribuendo a salvaguardare la natura e l’ambiente»
La Società Cooperativa Silvium Giovanni XXIII nasce nel 1994 a Gravina di Puglia dalla fusione di due cooperative agricole del paese, la Silvium (creata nel 1976) e la Giovanni XXIII (nata nel 1965). E’ composta da 769 soci distribuiti in Puglia e Basilicata, in particolare nei comuni di Gravina, Altamura, Bari, Irsinia, Matera e Grottole.
I terreni gestiti dai soci, circa 18.000 ettari distribuiti nelle province di Bari, Matera e Potenza, sono prevalentemente destinati alla produzione di colture cerealicole. I soci conferiscono mediamente circa 200.000 quintali di merci all’anno, stoccati e commercializzati dalla stessa cooperativa. Il 70-80% delle produzioni riguardano grano duro a cui si aggiungono orzo, grano tenero, favino e avena.
Il presidente del consiglio di amministrazione e legale rappresentante è Salvatore Nardulli, mentre project manager dell’iniziativa ‘Distretto agro-energetico appulo-lucano’ promossa dalla cooperativa è Enzo Tucci.

*_FIERA “ECO LIFE”_*

_Tratto da Rinnovabili.it_

22/10/07 – *Biella* – Eco Life è un evento espositivo ed interattivo che si prefigge lo scopo di aumentare la conoscenza e la coscenza riguardo al rispetto per l’ambiente ed il risparmio energetico.
Uno degli eventi più importanti della manifestazione è EnerGIA’, un concorso mirato a coinvolgere i giovani in maniera attiva sulle problematiche ambientali e sulle soluzioni per il risparmio energetico.
L’iscrizione, gratuita, è riservata agli studenti delle scuole elementari, medie e medie superiori del biellese, che, guidati dai docenti, si impegneranno a pensare e creare progetti grafici e tecnici per promuovere le
fonti di energia rinnovabile.
I lavori prodotti saranno esposti al pubblico presso i padiglioni di Biella Fiere in occasione di Eco Life nei giorni 23, 24, 25 novembre e sabato 24 novembre alle ore 15.00 si effettuerà la premiazione dei lavori premiati.
EnerGIA’ è una bella occasione per dimostrare che il tema ambiente e risparmio energetico è sentito anche dai nostri figli, tenutari del compito di proseguire sulla via della rispetto per l’ambiente ed eco-sostenibilità.
Maggiori informazioni sono disponibili sul sito della manifestazione (www.ecolife-expo.it), nella relativa sezione dove sono disponibili il programma ed il regolamento.

*_UDINE – ENERGIA: 30 IMPIANTI A BIOMASSE INSTALLATI ENTRO IL 2007_*

_Tratto da Formiche.net_

20/10/07 – *Udine* – Una trentina di impianti a biomasse funzionanti per la fine del 2007. È il risultato dell’azione portata avanti dall’assessorato all’energia della Provincia di Udine che, istituendo la scorsa primavera, su iniziativa dell’assessore Enore Picco, il Fondo Sperimentale Biomasse, ha permesso la concessione di contributi per l’installazione di questi impianti, con la possibilità, per i primi richiedenti in graduatoria, di ricevere 6 mila euro a impianto, fino a esaurimento dei fondi. “Si tratta sicuramente di un risultato insperato – ha sottolineato con soddisfazione Picco – vista la scarsa disponibilità di fondi con cui siamo partiti. Il successo dell’iniziativa ci fa capire come i cittadini siano sensibili a queste opportunità: per questo c’impegneremo anche per il futuro”. L’iniziativa è nata dalla volontà dell’assessore provinciale di incentivare l’installazione di caldaie ad alto contenuto tecnologico, alimentate a biomassa legnosa. La legna infatti è presente e facilmente reperibile su tutto il territorio provinciale, dalla bassa pianura ai monti, e ne è una conferma la localizzazione delle richieste di contributo ricevute, provenienti da tutto il territorio provinciale, eccezion fatta per la zona strettamente costiera. E se da un lato “uno degli obiettivi dell’iniziativa della Provincia – ha aggiunto Picco – è stato ed è incentivare i cittadini al ricorso alle fonti rinnovabili, dall’altro lato c’è l’ulteriore guadagno ambientale derivato dall’opportunità di tenere puliti i boschi”.
Il successo dell’iniziativa non è testimoniato solamente dal cospicuo numero di richieste ricevute (83 in poco piú di un mese), ma soprattutto dall’elevato contenuto tecnologico degli impianti che si stanno installando: quanto di meglio il mercato offra attualmente. Il bando contributivo è stato curato nei minimi dettagli da Picco e dallo staff del Servizio energia della Provincia di Udine, con la speciale collaborazione dell’ingegner Luca Cecotti del Dipartimento di Energetica e Macchine dell’Università di Udine. L’obiettivo fissato era che tutte le caldaie in questione fossero installate e funzionanti entro la fine dell’anno e anche a tale scopo è stata approntata una modulistica snella ed immediata, molto apprezzata dagli interessati. La trentina di impianti che a fine anno saranno funzionanti hanno una potenza termica complessiva di poco inferiore al megawatt.

*_ENERGIA – VIA LIBERA AL PIANO ENERGETICO REGIONALE_*

_Tratto da Romagnaoggi.it_

19/10/07 – *Bologna* – La commissione “Politiche economiche”, presieduta da Damiano Zoffoli, ha dato parere positivo (dopo tre sedute dedicate agli emendamenti) al Piano energetico regionale. A favore hanno votato ds, margherita, sd, idv (un si con riserva dal prc); contrari fi e lega nord. La consigliera Daniela Guerra (verdi) si è riservata di esprimere il suo voto in aula. 92 gli emendamenti approvati in questa seduta: 40 di Ugo Mazza (sd); 27 dell’assessore Campagnoli;12 di Daniela Guerra (verdi); 3 di Gian Luca Borghi (ecodem); 4 del prc; 2 di Paolo Nanni (idv); 2 di Giorgio Dragotto (fi); uno di Fabio Filippi (fi) e uno di Luigi Francesconi (fi).
Il Piano, che si propone di raggiungere in regione gli obiettivi proposti nel Protocollo di Kyoto (l´accordo internazionale per ridurre le emissioni di gas responsabili dell´effetto serra, l´Emilia-Romagna dovrà arrivare a -6% di emissioni rispetto al 1990), prevede una serie di interventi per arrivare ad ottenere una energia sostenibile (sicura, efficiente e pulita) per i cittadini e per le imprese.
Punti essenziali del Piano: risparmio e uso efficiente dell´energia; valorizzazione delle fonti rinnovabili; completa riconversione del parco termoelettrico; investimenti e ricerca per nuove tecnologie per l´industria; standard di riduzione dei consumi energetici e certificazione energetica degli edifici.

*_ENERGIA: AUTOBRENNERO INVESTE IN IDROGENO, IMPIANTO PILOTA_*

_Tratto da Ansa_

19/10/07 – *Trento* – La societa’ Autostrada del Brennero ha approvato oggi un progetto di massima per la produzione e la distribuzione di idrogeno lungo l’A22 e come primo atto ha dato il via alla costruzione di un impianto pilota che sara’ realizzato nei pressi del casello di Bolzano sud. Come ha spiegato oggi il presidente dell’Autobrennero, Silvano Grisenti, l’obiettivo e’ quello di attrezzare tutta la tratta autostradale Brennero-Modena con impianti di rifornimento a idrogeno e in futuro fino a Monaco, con benefici per tutto l’ecosistema alpino. L’A22 e’ socia al 20% dell’Istituto per Innovazioni tecnologiche (Iit) di Bolzano, una cooperativa nata per progettare e promuovere fonti di energie rinnovabili, a cominciare dall’idrogeno. Il progetto elaborato dall’Iit per A22 prevede la costruzione di una stazione di rifornimento ogni 100 km: la prima al Brennero, che sara’ alimentata da un sistema eolico, la seconda a Bolzano sud, alimentata con energia idroelettrica, la terza a Nogaredo, sara’ alimentata da un sistema fotovoltaico, la quarta all’intersezione con la A4, nei pressi di Verona, e la quinta all’intersezione con la A1, nei pressi di Modena (queste due ultime alimentate con fonti energetiche rinnovabili da definire).

*_CENTRALE FOTOVOLTAICA “HELIOS” LUNEDÌ LA PRESENTAZIONE_*

_Tratto da Brindisisera.it_

19/10/07 – *Brindisi* – Lunedì 22 ottobre, alle ore 16.30, nella Sala Verde della Camera di Commercio di Brindisi, avrà luogo un incontro per la illustrazione del progetto Italgest relativo alla realizzazione di un impianto fotovoltaico nella Zona Industriale di Brindisi. Si tratta della centrale fotovoltaica “Helios” che, con i suoi 11 MW di potenza nominale, è ad oggi la più grande d’Europa.Il programma prevede un breve intervento del Presidente della Camera di Commercio di Brindisi Giovanni Brigante e del Presidente di Confindustria Brindisi Massimo Ferrarese.Seguiranno le relazioni del dott. Paride De Masi (Amministratore delegato Italgest), dell’Ing. Mario Marena (Responsabile Italgest Polo Integrato Energie Rinnovabili Puglia), dell’Ing. Salvatore Castello (Energia Fotovoltaica ENEA – Dipartimento Ambiente) e del Prof. Arturo De Risi (Facoltà di Ingegneria Università del Salento).
“La Camera di Commercio di Brindisi – afferma il presidente Giovanni Brigante – segue con particolare interesse tutto ciò che ruota intorno alle concrete possibilità di sviluppo del territorio. In questa ottica, è opportuno che i potenziali investitori abbiano la possibilità di illustrare i propri progetti. Nel caso specifico, riteniamo che ci siano le condizioni per realizzare a Brindisi un impianto all’avanguardia in Europa, con risvolti positivi dal punto di vista economico ed occupazionale”.“La realizzazione della centrale fotovoltaica di Brindisi – afferma l’Amministratore delegato di Italgest Paride De Masi – consentirà alla Puglia di avere un primato importante in Europa. Il progetto inserito nel Polo Integrato delle energie rinnovabili ed il risparmio energetico pugliese attivato da Italgest, prevede la riconversione industriale di un’area del Petrolchimico in passato sottoposta ad inquinamento ed ancora sotto sequestro. Le sinergie avviate con l’Università, Enti di ricerca, aziende manifatturiere legate al fotovoltaico, permetteranno la riconversione di un capannone esistente nell’area con il conseguente risvolto occupazionale capace di dare fiato alla pesante situazione brindisina”.

*_ECO-ENERGIA: FIRMATA INTESA RISPARMIO IN COMUNI POTENTINO_*

_Tratto da Ansa_

19/10/07 – *Potenza* – Un nuovo sistema tecnologico, il ”Dibawatt”, per ridurre i costi dell’energia elettrica legati all’illuminazione pubblica e razionalizzarne l’efficienza, da installare nei Comuni, con un risparmio medio del 40 per cento: sono questi gli obiettivi del protocollo d’intesa firmato stamani, nel capoluogo lucano, tra la Provincia di Potenza e la societa’ ”Eligent” del gruppo ”Sorgenia”, che produce l’apparecchiatura. I particolari del sistema sono stati illustrati dal responsabile commerciale ”Eligent” per il Centro e il Sud d’Italia, Giuseppe Sisto. Le lampadine a mercurio, attualmente installate nei lampioni di tutti i Comuni, verranno sostituite da quelle al sodio, a cui si aggiungera’ un software, il ”Dibawatt”, che permettera’ il controllo del flusso di corrente e degli sbalzi di tensione: ”Questo permettera’ – ha spiegato Sisto – di ridurre sprechi nelle ore notturne, riducendo l’illuminazione dei momenti di traffico minore, con un risparmio che oscilla tra il 30 e il 60 per cento”. Meno consumi e rispetto ambientale, quindi, a vantaggio ”delle casse degli enti locali – ha detto il presidente della Provincia di Potenza, Sabino Altobello – che potranno ammortizzare totalmente i costi in quattro anni con un occhio attento all’ambiente. Proporremo ai Comuni potentini di aderire al progetto, che affiancheremo dal punto di vista tecnico amministrativo”. Un’innovazione che il presidente di Legambiente Basilicata, Marco De Biase, ha detto di ”apprezzare pienamente. Si tratta di un ‘uovo di Colombo’, che agisce sull’efficienza, e sulla razionalizzazione energetica” e che, per il responsabile della Conferenza per le autonomie della provincia di Potenza, Marcella Avena, ”aiutera’ i Comuni, non sempre attenti a queste tematiche”.

*_ENERGIA SOSTENIBILE PER L’EUROPA, L’ASEA PRESENTA LE SUE INIZIATIVE_*

_Tratto da Ilquaderno.it_

19/10/07 – *Benevento* – Venerdì 26 ottobre alle 16 nella sala consiliare della Rocca dei Rettori, si terrà la conferenza stampa di presentazione delle attività dell’Asea (Agenzia sannita per l’energia e l’ambiente) nell’ambito della campagna per l’energia sostenibile per l’Europa 2005-2012.
Parteciperanno il presidente della Provincia Carmine Nardone, l’assessore provinciale all’Istruzione e all’Innovazione Giorgio Carlo Nista, l’assessore provinciale all’Energia e alla Mobilità Rosario Spatafora, il presidente dell’Asea Antonio Calzone, il direttore Fabio Tamburino, il dirigente del ministero dell’Ambiente Antonio Lumicini e il dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale Mario Pedicini.
L’agenzia ha aderito all’iniziativa della Commissione Europea varata nel quadro del programma energia intelligente per l’Europa al fine di contribuire alla realizzazione degli obiettivi della politica energetica comunitaria in materia di fonti di energia rinnovabili, efficienza energetica, trasporti puliti e combustibili alternativi. Tra gli obiettivi figurano anche l’aumento della sensibilizzazione pubblica e la promozione di produzione e d’uso dell’energia sostenibile presso cittadini e organizzazioni, aziende private e autorità pubbliche, professionisti e agenzie per l’energia, associazioni industriali e organizzazioni non governative.
Nell’ambito di questa campagna l’Asea ha siglato un’intesa con il ministero dell’Ambiente che contribuirà ad attuare la sostenibilità a livello locale come dimostrazione visibile del cambio di politica energetica e ambientale attraverso l’attivazione di partnerships strategiche con vari soggetti territoriali. Due le idee progettuali messe in campo. La prima “L’energia va a scuola” è un progetto didattico rivolto a tutte le scuole primarie del territorio provinciale per coinvolgere gli alunni in un percorso di sensibilizzazione, formazione e comunicazione sulle tematiche energetiche e ambientali.
La seconda si concretizzerà in una serie di incontri aperti presso tutti i comuni della provincia per offrire specifiche informazioni sulle opportunità e sugli strumenti finanziari e fiscali per l’efficienza energetica e ambientale.

*_COLTURE ENERGETICHE PER DOMANI IN PUGLIA_*

_Tratto da Il quaderno.it_

19/10/07 – *Bari* – Parte la sperimentazione di colture energetiche su 150 ettari di terreno: è infatti cominciata in Puglia l’attuazione del «Distretto agro-energetico appulo-lucano, progetto promosso dalla cooperativa agricola Silvium Giovanni XXIII di Gravina di Puglia (Bari).
Il progetto ha lo scopo di favorire la sperimentazione e la produzione di colture energetiche alternative alla tradizionale cerealicoltura in Puglia e Basilicata.
Nel corso del convegno «Sviluppo delle filiere agri-energetiche: emergenze ed opportunita», organizzato nell’ambito della rassegna Agrilevante, a Bari, è stato annunciato l’avvio dell’iniziativa e, in particolare, della semina su 150 ettari di terre dislocate nell’area murgiana per la sperimentazione di colture dedicate alla produzione di energia. L’attenzione sarà rivolta a colture da olio come colza e brassica carinata per la produzione di biodiesel o di oli grezzi destinati alla cogenerazione di energia elettrica e calore e a cereali a paglia per la produzione di biomassa da destinare a processi di digestione anaerobica per l’ottenimento di biogas.
Il progetto, svolto in collaborazione con il Dipartimento di Scienze delle Produzioni Vegetali della Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di Bari e con il sostegno di Banca Popolare di Puglia e Basilicata, «comporta – è detto in una nota – l’avvio di attività dimostrative su scala aziendale di colture energetiche per favorire lo sviluppo di un distretto agro-energetico interregionale tra la Puglia e la Basilicata».
Le attività vengono realizzate in aziende di soci della cooperativa agricola Silvium Giovanni XXIII dislocate in aree rappresentative dei comprensori agricoli interessati al progetto, alle quali vengono offerte le competenze tecnico-scientifiche del Dipartimento di Scienze delle Produzioni Vegetali della Facoltà di Agraria, impegnato da oltre un quindicennio in studi sulle colture ad uso energetico e sulla definizione di sistemi colturali idonei ad un loro inserimento negli ordinamenti produttivi tipici dell’area di studio.
«L’attività – sottolinea il responsabile scientifico del progetto, prof.Giuseppe De Mastro – prende avvio nei prossimi giorni con le semine delle colture dedicate alla produzione di energia a cui seguirà una fase di analisi sul valore agronomico, energetico-ambientale ed economico per individuare i percorsi tecnici-colturali più idonei allo sviluppo delle diverse filiere agroenergetiche. Una seconda fase prevede lo studio di fattibilità attraverso la definizione di un modello organizzativo di filiera inserito in un contesto distrettuale».
«Una sperimentazione su ben 150 ettari – commenta il Project Manager della Cooperativa agricola Silvium Giovanni XXIII, Enzo Tucci – rappresenta un primato a livello dimensionale in Italia e dimostra l’interesse del mondo agricolo locale verso le opportunità che riservano le colture agroenergetiche e quindi verso una visione moderna dell’agricoltura. La diffusione di coltivazioni appositamente realizzate per usi energetici rappresenta non solo una notevole opportunità di sviluppo e una fonte di reddito alternativa ma consente anche di far fronte all’approvvigionamento di energia da fonti rinnovabili contribuendo a salvaguardare la natura e l’ambiente».
La Società Cooperativa Silvium Giovanni XXIII è nata nel 1994 a Gravina di Puglia dalla fusione di due cooperative agricole del paese, la Silvium (creata nel 1976) e la Giovanni XXIII (nata nel 1965). E’ composta da 769 soci distribuiti in Puglia e Basilicata, in particolare nei comuni di Gravina, Altamura, Bari, Irsinia, Matera e Grottole. I terreni gestiti dai soci, circa 18.000 ettari distribuiti nelle province di Bari, Matera e Potenza, sono prevalentemente destinati alla produzione di colture cerealicole. I soci conferiscono mediamente circa 200.000 quintali di merci all’anno, stoccati e commercializzati dalla stessa cooperativa. Il 70-80% delle produzioni riguardano grano duro a cui si aggiungono orzo, grano tenero, favino e avena. Il presidente del consiglio di amministrazione e legale rappresentante è Salvatore Nardulli.

*_ENERGIA – VIA LIBERA AL PIANO ENERGETICO REGIONALE_*

_Tratto da Romagnaoggi.it_

19/10/07 – *Bologna* – La commissione “Politiche economiche”, presieduta da Damiano Zoffoli, ha dato parere positivo (dopo tre sedute dedicate agli emendamenti) al Piano energetico regionale. A favore hanno votato ds, margherita, sd, idv (un si con riserva dal prc); contrari fi e lega nord. La consigliera Daniela Guerra (verdi) si è riservata di esprimere il suo voto in aula. 92 gli emendamenti approvati in questa seduta: 40 di Ugo Mazza (sd); 27 dell’assessore Campagnoli;12 di Daniela Guerra (verdi); 3 di Gian Luca Borghi (ecodem); 4 del prc; 2 di Paolo Nanni (idv); 2 di Giorgio Dragotto (fi); uno di Fabio Filippi (fi) e uno di Luigi Francesconi (fi).
Il Piano, che si propone di raggiungere in regione gli obiettivi proposti nel Protocollo di Kyoto (l´accordo internazionale per ridurre le emissioni di gas responsabili dell´effetto serra, l´Emilia-Romagna dovrà arrivare a -6% di emissioni rispetto al 1990), prevede una serie di interventi per arrivare ad ottenere una energia sostenibile (sicura, efficiente e pulita) per i cittadini e per le imprese.
Punti essenziali del Piano: risparmio e uso efficiente dell´energia; valorizzazione delle fonti rinnovabili; completa riconversione del parco termoelettrico; investimenti e ricerca per nuove tecnologie per l´industria; standard di riduzione dei consumi energetici e certificazione energetica degli edifici.

*_SOLARE TERMICO SENZA DIA NEL LAZIO_*

_Tratto da Qualenergia.it_

18/10/07 – *Bologna* – Una circolare della Regione Lazio, quasi sconosciuta, invita i Comuni alla massima semplificazione per l’installazione di impianti solari termici evitando la Dichiarazione di Inizio Attività (DIA)
Che le amministrazioni locali richiedano la Dichiarazione di Inizio Attività (DIA) a chi vuole installare impianti solari termici è risaputo. Come si sa che altre addirittura lo vietano più o meno esplicitamente, un atteggiamento incomprensibile alla luce delle emergenze energetico-ambientali. Ma un’informazione che è quasi sconosciuta ai più, operatori del settore e amministrazioni comunali comprese, è quella contenuta in una circolare del 19 luglio 2007 emanata dalla Direzione Generale Urbanistica e Territorio della Regione Lazio, realizzata di concerto con la Direzione Regionale Ambiente e Cooperazione tra i Popoli. La circolare, infatti, invita esplicitamente i Comuni alla massima semplificazione per l’installazione di impianti solari termici evitando in particolare la necessità della DIA.
Si dice, infatti, che si può evitare la DIA per tutti i lavori che riguardino esclusivamente la realizzazione, la manutenzione e l’integrazione dei servizi igienico sanitari. Rientrano in questo ambito, dunque, l’installazione di pannelli solari termici, sia per l’acqua calda sanitaria che per l’integrazione al riscaldamento, che può pertanto essere considerata “attività libera”, alla stregua dell’installazione di vetrate in sostituzione di parti di tetti a falde.
L’eccezione è che l’installazione degli impianti non sia all’interno di zone soggette a vincoli ambientali e/o paesistici, nel qual caso resta necessaria l’acquisizione del parere rilasciato dalla competente amministrazione.
Il Testo unico dell’edilizia (DPR 6 giugno 2001, n. 380) all’art. 123, Progettazione, messa in opera ed esercizio di edifici e di impianti, che richiama l’art. 26 della legge 10/91, al comma 1, ultimo capoverso, recita: “L’installazione di impianti solari e di pompe di calore da parte di installatori qualificati, destinati unicamente alla produzione di acqua calda e di aria negli edifici esistenti e negli spazi liberi privati annessi, è considerata estensione dell’impianto idrico-sanitario già in opera.” E, quindi, trattasi di intervento di manutenzione ordinaria, un’attività libera sotto il profilo edilizio e non soggetta a DIA.
Il Lazio, con questa circolare, segue la strada della Regione Toscana e della Regione Friuli Venezia-Giulia con l’obiettivo di abbattere le barriere alla diffusione del solare termico. Va però detto che, mentre le disposizione del Friuli (legge regionale n. 212 del 1 febbraio 2007), come quelle del Lazio, sono ancora relativamente recenti, quelle della Toscana (anno 2005) sono ancora rimaste inapplicate perché vincolate all’integrazione nel piano paesistico regionale.

*_ASCOLI: FINANZIAMENTI PER PANNELLI SOLARI E CALDAIE_*

_Tratto da Bymarche.it_

17/10/07 – *Ascoli* – Finanziamenti destinati all’installazione di pannelli solari e alla sostituzione di caldaie. Pre usufruire di tali contributi economici stabiliti dalla Provincia le domande dovranno essere inviate entro il 21 dicembre 2007.
Per quanto riguarda i pannelli solari, l’importo del contributo è pari a 500 euro e saranno finanziabili 70 impianti. La graduatoria sarà determinata in base all’ordine cronologico di arrivo delle domande.
Altri 70 interventi, finanziati sempre con 500 euro, saranno destinati alla sostituzione di caldaie obsolete con altre a condensazione o ad alto rendimento, purché la potenza erogata sia inferiore a 35 kW. Saranno agevolati coloro che presenteranno o spediranno prima la domanda e coloro che devono sostituire caldaie di tipo B (a camera aperta) installate in ambiente abitato.
I bandi e i modelli di domanda sono disponibili sul sito www.provincia.ap.it nella sezione “In evidenza” oppure si possono ritirare negli uffici del Servizio Tutela Ambientale – Rifiuti – Energia – Acque della Provincia di Ascoli Piceno in viale della Repubblica n. 34 (ex Palazzo della Sanità).
Per ulteriori informazioni è possibile telefonare al numero 0736-277.716/758 (Fax 0736-277.725) o scrivere una e-mail all’indirizzo energierinnovabili@provincia.ap.it.

*_PREMIATA REGGIO EMILIA, CITTA’ AMICA DELLA BICICLETTA_*

_Tratto da Ansa_

17/10/07 – *Reggio Emilia* – In Emilia-Romagna sono diverse le citta’ ‘amiche della bicicletta’, ma e’ Reggio Emilia che sembra guidare la classifica della mobilita’ sostenibile, tanto che recentemente e’ stata premiata dall’Associazione italiana Citta’ ciclabili con la ‘bici blu’ consegnata al sindaco Graziano Delrio. Reggio ha 115 chilometri di piste ciclabili e ogni mattina settemila persone raggiungono il centro storico sulla due ruote. L’ultimo percorso ciclopedonale ad essere inaugurato e’ stato quello di viale Umberto I, una strada-giardino aperta dai duchi d’Este come collegamento tra il palazzo di corso Garibaldi e le ville di Rivalta, oggi fondamentale asse stradale urbano. La ciclovia di viale Umberto mette in contatto il centro storico con le ciclabili lungo il torrente Crostolo, parte integrante di un percorso verde tra natura e storia, che conduce nel sistema delle ville estensi e, piu’ a sud, nelle terre matildiche. Ma Reggio e’ anche la citta’ gia’ premiata dalla Comunita’ europea per il ‘Bicibus’, progetto grazie al quale ogni giorno 400 ragazzini di 10 scuole primarie si spostano su 21 percorsi casa-scuola-casa (in tutto 21 km ciclabili protetti) accompagnati da volontari. E poiche’ gli esperti dicono che la bicicletta, oltre a far bene alla salute e all’ambiente, e’ decisamente competitiva rispetto all’auto negli spostamenti in un raggio di 4 km, adesso anche chi arriva a Reggio in treno potra’ spostarsi liberamente in centro grazie al nuovo punto ‘Bicitta”, servizio di noleggio e deposito in stazione. In citta’ esistono altri due punti analoghi, un servizio di bike sharing automatico e un ‘Pronto intervento bici’.

*_AMIANTIFERA DI BALANGERO: SI PASSA AL SOLARE_*

_Tratto da Ecodallecitta.it_

17/10/07 – *Balangero* (Torino) – Il futuro dell’area della vecchia miniera di amianto di Balangero e Corio passa attraverso la produzione energetica da fonti rinnovabili e la creazione di un centro per la diffusione delle energie ecosostenibili. E’, in linea di massima, il progetto che Nicola de Ruggiero, assessore all’Ambiente della Regione Piemonte, e Corrado Scapino, presidente di RSA, la società creata per la bonifica dell’area dell’ex Amiantifera, hanno illustrato oggi al ministro per l’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio durante una conferenza stampa a Ciriè.
“La seconda parte della bonifica è avviata – ha detto de Ruggiero – e finalmente possiamo iniziare a pensare ad un futuro di sviluppo che sia compatibile con l’ambiente e che restituisca il territorio a una funzione naturale. Ora terminiamo la bonifica del territorio e, oltre a produrre energia pulita, con la realizzazione del progetto siamo in grado di garantire la gestione dell’area che avrà bisogno nei prossimi anni di continua sorveglianza e manutenzione”.
Per il ministro Pecoraro Scanio “finalmente si vedono cose fatte bene e non lamentele di amministratori. E’ un elemento positivo in un settore come quello delle bonifiche che ho particolarmente a cuore. In Italia abbiamo accelerato su tutte le bonifiche e la cultura del fare è bene. Non è un caso che nel correggere il decreto ambientale 152 vogliamo attivare un sistema nuovo per reindustrializzare le aree consentendo lavoro, senza dimenticare tutti gli accorgimenti ecocompatibili”.

L’EX AMIANTIFERA
Il territorio della ex miniera di amianto di Balangero e Corio, individuata tra i siti di bonifica di interesse nazionale con L. 426/199, comprende una regione montuosa di circa 400 ha., un complesso industriale dismesso di circa 40.000 m2. e, all’interno della cava mineraria, un bacino lacustre con circa 2 milioni di m3 d’acqua.
L’attività estrattiva, durata mezzo secolo, ha prodotto lo sconvolgimento del territorio interessato da un’intensa attività industriale. La cessazione dell’attività per fallimento della Società Amiantifera precede di poco la L. 257/1992, contenente le norme relative alla cessazione dell’estrazione, commercializzazione e utilizzo dell’amianto.

LA BONIFICA
L’accordo di programma per il risanamento dell’area, siglato nel 1992, prevedeva la costituzione di un’apposita struttura societaria per la bonifica, la riqualificazione e lo sviluppo della ex miniera e del territorio interessato. Per questo, nel novembre del 1994, si costituisce la R.S.A. S.r.l., società a totale capitale pubblico che, nel gennaio del 2007, con l’approvazione del nuovo Statuto, viene acquisita sotto il controllo in house alla Regione Piemonte.
E’ in corso di approvazione un nuovo accordo di programma per la destinazione dei fondi assegnati con la L. 426/1998 che rende disponibili risorse finanziarie per circa 8,17 milioni di euro, a copertura di progetti in corso di approvazione da parte della conferenza dei servizi, e individua ulteriori somme, pari a circa 20 milioni di euro, per il completamento dei lavori di bonifica.
L’attività svolta dalla R.S.A. Srl, sino a tutto il 2006, porta a sostanziale compimento la prima fase di attività, come prevista dal progetto di massima (Finpiemonte 1993), volta alla messa in sicurezza del sito minerario con particolare riferimento al rischio idrogeologico dei versanti, dei corsi d’acqua e delle discariche di pietre. Sull’intera area e sugli stabilimenti sono stati realizzati interventi di contenimento delle situazioni di emergenza e, più in generale, si è organizzato un presidio di monitoraggio e controllo, in grado di fornire dati per conoscere le dinamiche di rischio.
Attualmente ci sono le condizioni per una seconda fase di attività volta ad integrare i lavori di bonifica sulla base della specifica caratterizzazione del sito (D.Lgs. n.152/2006).
In questa seconda fase le priorità riguardano gli interventi di messa in sicurezza e bonifica degli stabilimenti, gli interventi di sistemazione idrogeologica della discarica lapidea lato Balangero e la rimozione dei fanghi contaminati.
La manutenzione della copertura vegetale e delle opere di sistemazione idrogeologica, realizzate con tecniche di ingegneria naturalistica, dovrà essere mantenuta nel tempo per garantire le condizioni di messa in sicurezza permanente.

IL PROGETTO
Per garantire la sicurezza costante e permantente si rende necessario individuare soluzioni per la riqualificazione del sito che consentano di generare utili da impiegare per il finanziamento delle attività di manutenzione del territorio.
L’approvvigionamento energetico è condizione necessaria per sostenere qualsiasi ipotesi di sviluppo del territorio interessato. Alla questione energetica sono connessi i temi della competitività, della tutela ambientale e valorizzazione della vocazione del territorio stesso e, in ultima istanza, della coesione sociale, tenuto conto dei benefici economici e sociali derivanti dallo sviluppo del sistema energetico.
Uno dei settori di maggior interesse è rappresentato dalla produzione energetica da fonti rinnovabili. L’intero scenario internazionale sta rapidamente cambiando in risposta all’alterazione degli equilibri climatici e a nuove strategie di politica economica.
Richiamate le indicazioni della Comunità Europea in materia di tutela ambientale e riduzione delle emissioni di gas climalteranti, nel rispetto degli obiettivi sanciti dal Protocollo di Kyoto, considerato il sistema di incentivazione previsto dal nuovo conto energia (D.M.19.2.2007), si individuano interessanti prospettive imprenditoriali, in particolare per l’installazione di sistemi di produzione elettrica fotovoltaica, con tempi di rientro degli investimenti compatibili con attività di riqualificazione e sviluppo dell’area.
Le opere in progetto interesseranno essenzialmente gradoni pianeggianti del versante sud lato Balangero, con condizioni di insolazione ottimale; il profilo del pendio e la conformazione dei gradoni consente di mascherare gli impianti, senza oneri per opere di mitigazione dell’impatto paesaggistico.
Le aree individuate, sono sufficientemente ampie per accogliere circa 21.300 moduli da 170 Watt cadauno, per una potenza di picco totale prevista di c.a 3,8 MWp.
Una prima valutazione dell’attività economico-finanziaria consente di stimare, a pieno regime, un utile lordo pari a circa 400mila euro/anno, necessario a sostenere i costi fissi di manutenzione delle opere a verde e delle opere di sistemazione idrogeologica indispensabili alla manutenzione della messa in sicurezza del sito.

*_CENTRALE A BIOMASSE, ABITANTI SUL PIEDE DI GUERRA_*

_Tratto da Tusciaweb.it_

17/10/07 – *Barbarano Romano* (Roma) – Il comune di Barbarano Romano ha autorizzato a maggioranza la costruzione di una centrale per la produzione di energia elettrica a calore, alimentata a biomasse vegetali e legnose, in combinazione con il solare termodinamico o fotovoltaico per una potenza di dieci megawatt.
Un impianto destinato a bruciare circa 130mila tonnellate di biomasse l’anno, al ritmo di quindici tonnellate l’ora.
Un impianto in funzione 24 ore su 24, tutto l’anno.
Per trasportare il materiale, ogni giorno circoleranno quattordici autotreni. La struttura avrà un diametro di oltre duecento metri e un’altezza di cinquanta metri.
Il Comune si è impegnato a mettere a disposizione un terreno di proprietà.
Nella bozza di convenzione si parla di un contributo annuo di novantamila euro che la società dovrà versare al comune entro un mese dal rilascio dell’autorizzazione definitiva alla realizzazione dell’impianto e di trecentomila euro una volta che la centrale entrerà in funzione.
Non appena nel paese si è sparsa la notizia della delibera, è scoppiata la protesta dei residenti e già qualcuno parla di un comitato contro l’impianto.

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