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Nessun addio per gli elettrodomestici energivori

(Rinnovabili.it)- La “Finanziaria 2007”:https://www.rinnovabili.it/2010-un-futuro-senza-lampadine-ad-incandescenza-700145 aveva introdotto il divieto per l’industria di commercializzare a partire dall’anno 2010 elettrodomestici “inquinanti”, vale a dire di classe energetica inferiore alla A assieme alle lampadine ad incandescenza. Una decisione perfettamente in linea con altri paesi Ue e che solo nel caso dei vecchi “bulbi” avrebbe permesso a partire dal prossimo anno di risparmiare 5,6 miliardi di kW/h, riducendo le emissioni di CO2 di tre milioni di tonnellate. Il passato è d’obbligo dal momento che, a quanto fa sapere oggi il senatore Roberto Della Seta, capogruppo Pd in Commissione Ambiente, la maggioranza ha approvato in Commissione Industria al Senato un emendamento al ddl sull’energia che cancella tale divieto. Quello che il senatore definisce “colpo di mano inaccettabile” giunge a sorpresa in un clima diffuso nella maggior parte delle nazioni sviluppate che fa dell’efficienza e del risparmio energetico strumenti di spinta economica. “In tutti i Paesi industrializzati, da Obama alla Merkel chi governa cerca di stimolare in ogni modo l’innovazione energetica, – afferma Della Seta -, nella consapevolezza che ciò serva a combattere l’inquinamento e i cambiamenti climatici” fronteggiando anche “ l’attuale crisi economica abbattendo i costi energetici a carico di famiglie e imprese e stimolando l’innovazione tecnologica. Solo in Italia ci sono una maggioranza e un governo che si muovono in direzione opposta”.

Secco anche il commento di Francesco Ferrante, esponente degli Ecologisti Democratici, per il quale l’approvazione è “una vergogna, un colpo di mano che oltre ad essere grave per l’ambiente, costituisce un danno per l’industria italiana e va in controtendenza con le scelte europee”.
“Auspichiamo – conclude l’esponente Ecodem – che come in occasione del tentativo del governo di cancellare lo sconto del 55 per cento sulla riqualificazione energetica, una vasta mobilitazione delle forze produttive, delle associazioni, dei cittadini insieme al nostro impegno, scongiuri questo ulteriore ed assurdo passo indietro”.

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