(Rinnovabili.it) – Murmansk è una città dell’estrema parte nord-occidentale della Russia, la più grande al mondo posta all’interno del Circolo polare Artico. Con una temperatura media che si aggira sugli zero gradi centigradi, la necessità di un sistema di riscaldamento efficiente è ovviamente una delle priorità dell’intera regione.
Per rispondere in maniera sostenibile alla questione la società TGC-1, principale produttore di elettricità e calore nella Russia nordoccidentale, ha deciso di sfruttare il vapore ad alta temperatura prodotto dall’inceneritore dei rifiuti solidi urbani per riscaldare l’acqua delle caldaie, a loro volta impiegate per fornire calore e acqua calda agli edifici residenziali. “La condensa che si forma quando il vapore si raffredda torna all’impianto per un secondo uso”, ha spiegato Alexander Antipov, direttore dell’utility. “L’azienda può così risparmiare fino a 15.000 tonnellate di olio combustibile all’anno”.
Secondo i dati di Bellona, ciò corrisponderebbe all’incirca a 35.000 tonnellate di emissioni di CO2 annuali. Inoltre, in una prospettiva a lungo termine, l’utilizzo del vapore potrebbe essere aumentato ulteriormente. Il progetto è parte di un più vasto programma di riduzione della quota di combustibile fossile nel bilancio energetico della regione di Murmansk. “Aumentare l’efficienza energetica è ora una priorità di ordine pubblico, – ha sottolineato durante la cerimonia d’inaugurazione il Primo Vice Governatore Portnoy Natalia. – E poiché il 70% dell’energia termica nella regione è prodotto a partire da oli fossili, questo progetto riveste un valore fondamentale per tutto il territorio”.